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Come avere gambe perfette pulendo casa

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L’attività fisica migliora la circolazione venosa. Ecco allora che anche le faccende domestiche possono rivelarsi preziose alleate per gambe snelle e scattanti!

Ah, le pulizie di casa, che seccatura! Eppure mantenere gli ambienti domestici ordinati e lustri fa bene anche alla salute. Ne sa qualcosa Marie Kondo, che con il suo best seller “Il magico potere del riordino” ha insegnato a mezzo mondo che la casa in cui si abita è un po’ come uno specchio e che, se la si mantiene sporca e ingombra di cose vecchie e inutili, questo potrebbe essere metafora di ciò che non va dentro a se stessi… Insomma, fare i mestieri di casa sarà anche faticoso ma permette di vivere e di muoversi in ambienti confortevoli e igienizzati.

 

Inoltre, fare le pulizie può aiutare anche ad avere gambe perfette! Ebbene sì, a pensarci bene faccende come passare l’aspirapolvere, lavare il bagno o lustrare i vetri potrebbero essere assimilate ad una sorta di attività sportiva, ma solo se praticate con criteri precisi onde evitare spiacevoli dolori.

 

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Pulire casa contribuendo intanto alla salute delle gambe? Si può, basta un po’ di fantasia! E per potenziare gli effetti del movimento sulla circolazione sanguigna, e dunque sulla bellezza delle gambe, ecco i prodotti specifici che aiutano a combattere i gonfiori, la pesantezza e il ristagno di liquidi.

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Consideriamo uno dei problemi più comuni: la ritenzione idrica. Tra le tante cause di questo inestetismo ci sono l’insufficienza venosa (dovuta ad un indebolimento dei vasi che irrorano gli arti inferiori), una dieta troppo ricca di sale, insufficiente idratazione e naturalmente anche una certa predisposizione familiare.

 

L’attività fisica è benefica per combattere la tendenza al ristagno dei liquidi e per migliorare la circolazione venosa. Per questo anche le banali faccende domestiche possono rivelarsi preziose alleate! Bastano un po’ di fantasia e buona volontà.

 

Passare l’aspirapolvere facendo gli affondi

Il movimento che si deve compiere per passare l’aspirapolvere non assomiglia un pochino al classico squat tanto salutare per le gambe e per i glutei? Si tratta solo di accentuare il movimento di affondo, e quindi, invece di piegarsi solo con la schiena, che peraltro è anche controindicato, basta accompagnare l’allungamento del busto con il piegamento delle gambe. Bisogna sollevarsi e piegarsi più volte senza forzare con la schiena ma usando i muscoli di cosce e polpacci per mantenersi in equilibrio. Questo esercizio tonificherà gli arti inferiori mantenendo anche elastiche le articolazioni e potenziando la circolazione. Stesso discorso se si lavano i pavimenti con straccio e bastone.

 

Stirare ballando un ritmo caraibico

Veniamo ad una delle faccende domestiche più odiate: stirare. Anche in questo caso, sebbene possa apparire un’operazione deleteria per le gambe perché per lo più la si esegue in piedi davanti all’asse da stiro, con qualche aggiustatina è possibile cogliere due piccioni con una fava, ovvero biancheria perfettamente stirata e gambe più toniche! Basterà mettersi all’opera con un po’ di musica vivace di sottofondo e, mentre si passa il ferro sui vestiti, effettuare dei movimenti con il bacino ruotando le cosce come se si stesse ballando un ritmo caraibico. Un po’ verso destra, e un po’ verso sinistra. Ogni tanto ci si dovrà fermare e fare qualche altro esercizio per le gambe, i glutei e per sgranchire le braccia.

 

Spolverare facendo step sulla scala

Spolverare librerie, mensole o altri mobili alti comporta il dover usare una scaletta o uno sgabello per arrivare fino in cima? Perfetto! Si può approfittare per allenare le cosce e i polpacci salendo e scendendo dagli scalini come se si stesse facendo step in palestra. Alla fine, è un po’ la stessa cosa…

 

Le regole per non farsi male pulendo

Come abbiamo visto, ogni incombenza casalinga può trasformarsi in un’occasione per fare un po’ di ginnastica e di sano esercizio per le gambe, considerando che il nemico peggiore della circolazione periferica è proprio la sedentarietà! Ci sono, però, delle regole importanti da seguire. Queste includono il non forzare mai troppo sulle articolazioni delle ginocchia e del bacino, evitare di affaticare la schiena con movimenti bruschi e torsioni improvvise e non eseguire qualunque operazione di pulizia per troppo tempo nella stessa posizione. Un buon consiglio è tenere sempre a portata di mano una bottiglia d’acqua: mantenere le gambe ben idratate è fondamentale per la loro salute, ecco perché tra un “esercizio” e l’altro, cioè tra una spolverata e una passata di straccio per i pavimenti, è sempre bene ricordarsi di sorseggiare un po’ d’acqua.

 

Basterà tenere a mente queste semplici norme di buon senso per ritrovarsi davvero con la casa brillante e al tempo stesso gambe snelle e sode. Meglio di così…


Lavoro in piedi e gambe gonfie: la storia di Antonella

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Antonella, 45 anni, fa la parrucchiera da una vita. E da una vita combatte contro le gambe gonfie. Ora è tempo di vincere la battaglia!


 
Avevo 15 anni quando ho cominciato. Come apprendista dal vecchio parrucchiere sotto casa, secoli fa!

 

E’ una donna solare e simpatica Antonella, che da circa 10 anni è titolare di un elegante salone per parrucchieri nella sua città d’origine, Verona. Abbiamo incontrato questa dinamica 45enne in negozio, per farci raccontare come sono nati i suoi problemi alle gambe.

 

A quei tempi ero piena di energia, di entusiasmo, non vedevo l’ora di imparare tutte le tecniche per acconciare, pettinare, tagliare e tingere… Adoravo stare in mezzo ai flaconi di lacca e alle boccette di tintura, mi piaceva persino l’odore dell’ammoniaca, figuriamoci un po’! Quando la cliente si osservava allo specchio e sorrideva, capivo di aver fatto bene il mio lavoro. Che soddisfazione… Ma che fatica per le mie povere gambe!

 

Antonella è una parrucchiera molto apprezzata, lavora tantissimo per valorizzare l’immagine delle sue clienti e da circa 30 anni passa praticamente tutta la sua giornata in piedi.

 

Ho la cellulite da quando ero ragazzina, ma non è solo questo il mio problema. Con il lavoro che faccio, a fine giornata sono stanchissima e quasi non riesco a muovere un passo tanto gonfie e pesanti sono diventate le mie gambe e le mie caviglie. E pensare che sono anche dimagrita in quest’ultimo periodo.

 

E’ vero, Antonella è in ottima forma. Ma le gambe sono il suo grande problema. Se ne vergogna talmente che non la si vede mai con una gonna indosso.

 

Sono sempre in pantaloni. Pantaloni comodi e coprenti, per nascondere la mia buccia d’arancia e le caviglie grosse…

 

Capiamo bene il problema di Antonella, è molto comune nelle donne che svolgono professioni sedentarie, e in particolare le parrucchiere, sempre in piedi per lo più ferme nella stessa posizione. Accade che la circolazione degli arti inferiori tenda a rallentare, che i vasi si dilatino e il sangue ristagni, faticando nel suo percorso di ritorno al cuore. Anche perché la forza di gravità gioca la sua parte. Ma la nostra amica non ha solo un problema di insufficienza venosa, anche la cellulite di cui soffre fin da giovane contribuisce ad appesantire le sue gambe, ed è normale che a fine giornata si ritrovi con cosce e polpacci edematosi.

 

 

Cosa posso fare per risolvere il problema? Se dimagrire non è stato sufficiente, come posso continuare così? Di questo passo, alla pensione con quali gambe ci arriverò?

 

Il timore di Antonella per il futuro è comprensibile, ma noi, da esperti della circolazione, siamo qui per aiutarla. Innanzitutto, la sua condizione non è irreversibile: non è destinata alle vene varicose e alla pelle a materasso per forza.

 

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La salute delle gambe è un bene da proteggere. Si può fare molto per stimolare il microcircolo e rinforzare vene e capillari, così da arrivare a un’età più matura con gambe forti e sane. Per chi sta in piedi tutto il giorno e soffre di gonfiori, puntare su una vita attiva e rivolgersi ad integratori e creme contenenti sostanze protettive della circolazione, sono consigli più che mai azzeccati!

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Intanto, ha fatto benissimo a recuperare il suo peso forma, perché anche pochi chili in più possono far male alla circolazione periferica. Il sovrappeso, infatti, affatica il cuore e peggiora lo stato dei tessuti. Detto questo, dovrebbe intervenire sul suo stile di vita. Il che non significa cambiare lavoro – ci mancherebbe! – ma, più semplicemente, mettere al bando la sedentarietà; insomma, trovare il tempo di fare un po’ di attività fisica, vincendo la pigrizia.

 

 

Ecco, punto per punto, quello che Antonella può fare per alleggerire le sue gambe affaticate e liberarsi della cellulite:

  • Intanto, nel giorno di chiusura potrebbe iscriversi in palestra e farsi studiare un programma specifico per stimolare la circolazione delle gambe e tonificare i tessuti. Ma anche nel resto della settimana dovrebbe programmare almeno mezzora di esercizio fisico al giorno. Quando? Al mattino prima di aprire o alla sera, se ne ha voglia. Ritagliarsi questo piccolo spazio è davvero importante;
  • Dovrebbe ricordarsi di cambiare posizione spesso quando sta lavorando. Un esempio? Potrebbe portarsi un piccolo step in salone e usarlo quando può, salendo e scendendo anche per pochi minuti, tra una cliente e l’altra. Questo strumento giova moltissimo alle gambe, in particolare alla porzione inferiore che è quella in cui si verifica la stasi venosa;
  • Nelle pause potrebbe fare un po’ di stretching, ruotare le caviglie in senso orario e antiorario, allungarsi con il busto sulle gambe ecc.
  • Consigliabilissimo assumere degli integratori con effetto flebotonico a base di bioflavonoidi, che rinforzano le vene e migliorano la microcircolazione. Potrebbe fare dei cicli, in particolare prima dell’estate che è un periodo critico, aggiungendo anche l’applicazione quotidiana di una crema specifica per riattivare il microcircolo;
  • Sul fronte alimentazione, dovrebbe fare una buona colazione al mattino con proteine e carboidrati, e al lavoro concedersi degli spuntini sani, a base di frutta rossa ad effetto antiossidante, ad esempio, e ricordarsi di bere molto per stimolare la diuresi. Ma soprattutto potrebbe procurarsi una tisaniera e gustarsi ottimi infusi anti cellulite come quelli all’ananas e alla betulla, con un tocco di zenzero per gradire. Per pranzo optare per insalate fresche con legumi o una fonte proteica leggera tra cui uova, pesce, carne bianca. Olio extravergine d’oliva a crudo e succo di limone per insaporire. Il sale? Meglio dimenticarselo!

 

Antonella sorride, sa benissimo che il sale è un nemico delle sue gambe.

 

Ma non è finita, perché suggeriamo ad Antonella un’ultima cosa da fare la sera prima di andare a dormire: un esercizio facile facile che più che altro assomiglia a una coccola. Dovrà stendersi sul letto e poggiare le gambe sul muro tenendo le ginocchia leggermente piegate e divaricate. L’obiettivo è rimanere in questa posizione defatigante per almeno 5 minuti. Un vero toccasana per le vene e per la circolazione in generale!

 

Se – come crediamo fermamente – grazie ai nostri consigli le gambe di Antonella ritroveranno il benessere, ci sarà debitrice di una messa in piega 🙂

Gambe gonfie e cellulite: la storia di Angela

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Angela è una commessa di 28 anni alle prese con un problema di circolazione venosa, che le provoca gonfiori e cellulite. Le sue gambe soffrono, come aiutarle?


 
Ore ed ore in piedi, e a fine turno mi ritrovo con due zamponi grossi e pesanti come macigni…

 

Davanti a un cappuccino cremoso, Angela, graziosa commessa 28enne di una grossa multinazionale leader nel settore dell’abbigliamento under 30, si sfoga con noi come farebbe con un’amica.

 

Il fatto è che il mio lavoro mi piace, e molto! Ho scelto io questo impiego, non è stato un caso. E se c’è una cosa che mi gratifica è aiutare le clienti a trovare il capo giusto per valorizzare il loro tipo di fisico, per esprimere la loro personalità e sentirsi belle nella loro pelle, nei loro vestiti. A volte arrivano le classiche teenager in crisi con il loro corpo, che si sentono sempre inadeguate: troppo grasse o troppo formose o troppo basse per il modello di bellezza che ammirano. Vengono con le foto e mi dicono: “Vorrei vestirmi così, ma tanto a me non sta bene nulla!” E io lì a rassicurarle, che non è vero che non possono sfoggiare un look trendy anche loro, che il loro fisico è “giusto” così com’è e che ci vuole solo unpo’ di furbizia negli abbinamenti, spiego loro come camuffare i difetti… Vederle così felici davanti allo specchio mi fa sentire utile come poche cose al mondo. So bene cosa passano…

 

Angela si anima, e arriva finalmente al cuore del problema.

 

 

… Mi metto nei loro panni, e fatalmente arriviamo a parlare della cellulite. Perché sì, quello è anche il mio grande cruccio. Non sono solo le lunghe giornate in piedi a far soffrire le mie gambe, anche perché purtroppo il problema dell’insufficienza venosa è di famiglia, mia nonna, tanto per dire, ha avuto le vene varicose fin da giovane, dopo la prima gravidanza. A differenza sua io ho anche questa maledetta buccia d’arancia che si concentra soprattutto nella parte inferiore della gamba…

 

Per assicurarci che non sta mentendo, senza farsi notare Angela si curva sulla sedia, si solleva appena l’orlo della gonna e si strizza tra due dita un lembo di pelle per mostrarci i buchetti.

 

La pelle a fine turno è tutta a chiazze violacee e si vedono le vene sotto cute. Questo stato di cose peggiora quando lavoro la sera, basta pensare che chiudiamo anche alle 22 in estate…

 

Angela sospira e, spalancando due grandi occhi nocciola che la fanno apparire una bambina in cerca di approvazione e conforto, ci chiede un consiglio da esperti. E’ questo il nostro ruolo, del resto siamo esperti di circolazione venosa.

 

 

Angela è un caso da manuale, le sue gambe sono sottoposte ad una grande fatica per diversi motivi: il lavoro di commessa prevede lunghe ore in piedi più o meno nella stessa posizione, con un ritorno venoso minimo e la circolazione rallentata dall’effetto della forza gravitazionale. Inoltre incidono fattori come la familiarità e una dieta non sempre adeguata, soprattutto considerando che spesso la sua pausa pranzo è costituita da un panino e una bibita. Il problema di stasi venosa di Angela, che ora è lieve, potrebbe diventare più importante con l’avanzare dell’età, e la cellulite associata alla ritenzione idrica non la aiutano di certo.

 

I nostri consigli per Angela sono quelli di:

  • Indossare calze a compressione graduata in inverno e nella mezza stagione, perché “contengono” i vasi e stimolano la circolazione;
  • Non restare mai troppo a lungo ferma nella stessa posizione. Ogni tanto fare due passi o qualche scalino, e con la scusa di fare una commissione uscire e rientrare dal negozio. Insomma, muoversi più che può;
  • Cambiare posizione ogni volta che ne ha la possibilità. Quando non c’è nessuno potrebbe usare una sedia per fare esercizio. Ad esempio distendere una gamba davanti a lei poggiandola sul sedile e piegarsi sul ginocchio con il busto e le braccia per fare un po’ di stretching;
  • Indossare scarpe e sandali con plantare anatomico e tallone rialzato da un tacco non troppo alto, che aiutano il ritorno venoso dal piede al cuore;
  • E poi ci sono le regole alimentari

 

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I problemi circolatori sono molto comuni tra chi svolge lavori per cui deve stare molte ore in piedi muovendosi poco. In chi ha una predisposizione, i primi sintomi si manifestano anche in giovane età, ed è importante non trascurarli ma, al contrario, intervenire subito. Da questo punto di vista, applicare creme antigonfiore e vasoprotettrici e assumere integratori utili al microcircolo è un’ottima idea!

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E qui casca l’asino! Sono una gran golosa di dolci…

 

Ebbene, per la cellulite i dolci non sono certo l’ideale perché gli zuccheri semplici inducono infiammazione, e anche la cellulite è originata da un processo infiammatorio, anche se pochi lo sanno. Ma questo non significa mortificarsi. Angela potrebbe infatti ripiegare su degli ottimi spuntini con snack salutari, portandosi da casa dei contenitori con carote, finocchi e altre verdure crude già tagliate e pronte da sgranocchiare. E poi via libera ai frutti rossi che stimolano la circolazione e rinforzano i piccoli vasi periferici: mirtilli, fragole, ciliegie, lamponi.

 

Per il pasto principale potrebbe puntare sulle insalatone con i germogli di cereali e preferire il pane integrale per accompagnare. Che non manchino mai legumi e frutta secca come noci e nocciole. Ma soprattutto largo a tanta, tanta acqua! Per la circolazione e la diuresi è un toccasana. Meglio ancora se spruzzata di succo di limone fresco. Come fonte proteica ottimi i pesci come il salmone, il tonno, le sardine e gli sgombri, anche sott’olio, purché non si aggiungano grassi e sale. Sono perfetti ad esempio nell’insalata mista.

 

Ed ecco l’ultimo consiglio da esperti: per Angela un valido aiuto potrebbe arrivare da un buon integratore alimentare con effetto flebotonico a base di antiossidanti naturali come i bioflavonoidi, ovvero le stesse sostanze che si trovano nei mirtilli, ad esempio. Potrebbe fare dei cicli ogni tanto, soprattutto nei periodi critici come prima dell’estate. E poi potrebbe idratare la sua pelle, massaggiandosi su piedi, caviglie e gambe dei gel rinfrescanti, idratanti e antiedemigeni che agiscano migliorando la circolazione, riducendo il ristagno dei liquidi e rendendo la pelle più tonica e compatta.

 

Grazie a questi suggerimenti, Angela potrà davvero ritrovare il benessere e liberarsi di quel senso di pesantezza alle gambe a fine turno che tanto compromette la qualità della sua vita.

Una ragazza tosta che ce l’ha fatta

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Beatrice è caduta in basso ma ha saputo rialzarsi sulle sue gambe e oggi vede il sole e sorride. La sua è una storia di forza. Anche tu, #ContaSulleTueGambe.


 
A 25 anni ero una ragazza madre, con un lavoro stagionale da cameriera e tanti sogni infranti alle spalle. Se provavo a guardare all’orizzonte, vedevo solo nebbia. Oggi invece vedo il sole. E sorrido. Perché ce l’ho fatta con le mie gambe.

 

Vengo da una famiglia di piccoli imprenditori edili, che a causa della crisi si sono ritrovati in bancarotta. Di soldi ne giravano pochi ma io, che frequentavo l’ultimo anno di un Istituto tecnico, continuavo a fare la bella vita. Finché un giorno mio padre mi mise davanti alla realtà: “Beatrice, non riusciamo a sostenere le tue spese. O ti dai una calmata o te ne vai di casa.”

 

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La vita è un lungo viaggio, da affrontare su gambe sicure, che può essere davvero felice solo imparando a prendersi cura di sé. E’ anche a partire dalla fragilità che si può costruire la vera forza. E la storia di Beatrice è quella di una donna che ci è riuscita, contando sulle sue gambe e sulla determinazione.

Anche tu #ContaSulleTueGambe. E per amarle e proteggerle dal gonfiore, dalla stanchezza e dalle difficoltà di tutti i giorni, affidati a Stasiven Compresse e Stasiven Top. Stasiven Compresse e Stasiven Top aiutano il benessere delle tue gambe agendo da dentro e da fuori.

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Fu una doccia fredda

Fino a quel momento i miei non mi avevano mai negato nulla, probabilmente per evitarmi l’imbarazzo di dover dare spiegazioni in giro. La ditta di mio padre e di mio zio era praticamente fallita ma io non mi ero accorta di nulla. Andavo a ballare, dall’estetista, dalla parrucchiera, e la mia unica preoccupazione era di essere ammessa all’esame di diploma.

 

Cosa che accadde ma… accadde anche altro.

 

Quell’estate mio padre decise di farla finita

E la mia famiglia sembrò finita con lui. Subito dopo la maturità scappai, non trovai altro modo di gestire quella situazione insopportabilmente dolorosa e trovai lavoro in un villaggio turistico dove lavoravo come cameriera. Avevo 19 anni e la sera l’unica cosa che riuscivo a fare, con le gambe gonfie come palloni, era piangere fino ad addormentarmi.

 

Trascorsi così un anno, smettevo come stagionale da una parte e ricominciavo da un’altra. Mia madre la sentivo solo al telefono, troppo vigliacca per darle l’appoggio di cui aveva bisogno.

 

Fu un anno terribile, ma quello dopo fu ancora peggiore. Perché restai incinta. Di un cliente.

 

Confusa e disperata

Iniziai a mangiare a più non posso, perché era l’unico modo che trovavo per gestire lo stress. Smisi di lavorare due mesi prima del parto e con i soldi messi da parte cercai un alloggio per me e per il bambino. Non dissi a nessuno che stavo per diventare madre. Ero disperata, con un pancione pesante e le gambe come due mongolfiere.

 

Emotivamente ero una pentola a pressione pronta a scoppiare. Dopo la nascita di Francesco ripresi subito a lavorare, portandomi il bimbo dietro o pagando una babysitter a ore. Questo fino a un anno fa.

 

Ero sola. Poi… la svolta

Ero una madre single e sovrappeso, con un bimbo che non avevo voluto ma che ora amavo con tutte le mie forze. Ma queste forze erano ormai agli sgoccioli. Esausta, tornai a casa con il mio fagotto. E fu strano perché nulla di ciò che mi aspettavo accadde.

 

Nessuno mi biasimò per gli anni di fuga silenziosa. Mamma si innamorò di Francesco a prima vista, per il resto la casa era sempre lì, ipotecata ma in piedi, e la mamma e gli zii lavoricchiavano come potevano. Fu allora che qualcosa scattò dentro di me. Una luce nuova, una risolutezza che, strano a dirsi, passò per una mia trasformazione fisica.

 

La nascita di una nuova me

La gravidanza e la vita disordinata che avevo fatto fino ad allora mi avevano fatto invecchiare. Allo specchio vedevo una donna pesante con le gambe grosse piene di cellulite e un viso sciupato. Troppo, per i miei 26 anni!

 

Cominciai a modificare la mia alimentazione, cercando di ritrovare in modo naturale non solo la forma fisica perduta, ma anche più energia e vitalità. Facevo la doccia scozzese ogni giorno, alternando getti di acqua calda e fredda sulle gambe per riattivare la circolazione, e bevevo tantissima acqua. Puntai su frutta e verdura con effetto drenante e rinforzante delle vene e, dal momento che avevo del tempo libero, provai a piantare un piccolo orto per produrre alcuni dei cibi che consumavo e che facevano bene anche a Francesco.

 

Piantai germogli di legumi, ortaggi vari tra cui patate, peperoni, melanzane, fagiolini e alberi da frutto, in particolare peschi e meli. Andò benissimo, sembrava che avessi il dono di far attecchire le piante! Mi ci dedicavo ogni giorno con grande impegno, ma soprattutto con piacere. E risorgevo.

 

L’importanza di prendermi cura di me

Quando Francesco iniziò la scuola materna ebbi ancora più tempo da dedicare a me stessa. Dimagrivo, imparavo a mangiare sano e a curare il mio aspetto. Per le gambe cominciai a fare un po’ di attività fisica mirata, esercizi di stretching e di yoga che avevo imparato grazie ai tutorial online. Facevo la mia ginnastica prestissimo al mattino con un senso di pace mai provato prima. Massaggiavo i punti critici con un gel speciale che stimolava la microcircolazione, e così iniziai a notare i miglioramenti.

 

Che soddisfazione! Ma il successo più grande arrivò da un’idea piovutami nel bel mezzo di una notte d’estate in cui per trovare refrigerio ero uscita a camminare nell’orto.

 

Un’idea vincente

Decisi che avremmo trasformato quella proprietà in un B&B prima e in un agriturismo poi, una volta pagati i debiti ed estinta l’ipoteca. Potevamo farlo, ne ero sicura! Cosa avremmo offerto? Aria buona, tranquillità, spazi verdi a pochi km dal mare e i dolci freschi e le marmellate golose preparate da me e da mamma. Senza contare la piccola ludoteca con scivoli e altalene donati dagli amichetti di Francesco.

 

Investii tutti i miei risparmi e le mie energie nell’adeguamento della casa e nella realizzazione del sito web, coinvolgendo amici e conoscenti. Il progetto ebbe un immediato successo e da subito iniziarono a fioccare le richieste.

 

Una sinergia meravigliosa è quella che ha portato la mia famiglia a rialzarsi. E così oggi, sulle mie gambe tornate in forma, posso affermare che, se ce l’abbiamo fatta e posso svegliarmi ogni giorno con il sole nel cuore, è perché sono davvero una ragazza tosta. Un’imprenditrice giovane con tanti progetti da realizzare. Lo devo a mio padre, a mia madre, ai miei zii, a Francesco. Ma soprattutto, lo devo a me!

Su gambe forti, dritta all’obiettivo

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Margherita, 40 anni, è una donna che ha saputo contare sulle sue gambe per dare una svolta alla sua vita e realizzarsi. Fallo anche tu, #ContaSulleTueGambe.


 
“Gambe grosse, occhio fino” – diceva mia nonna di me.

 

Ebbene sì, il primo è sempre stato un problema perché, quando ero una ragazzina, minigonne e pantaloncini io proprio non me li potevo permettere. A quei tempi sognavo una vita avventurosa, fatta di meravigliosi viaggi in giro per il mondo. Invece la mia realtà era confinata tra casa e scuola. Perché ero impacciata, cicciottella e incredibilmente fragile. Mi abbattevo per un nonnulla, per una frase brusca o una battuta infelice sul mio aspetto.

 

Ma in fondo sapevo che prima o poi sarei sbocciata. Aspettavo il momento in cui avrei spiccato il volo, in cui anche partendo da una base non troppo solida – le mie gambe grosse e afflitte da cellulite che nascondevo sotto jeans informi – avrei dimostrato al mondo che anche io avrei potuto farcela.

 

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La vita è un lungo viaggio, da affrontare su gambe sicure, che può essere davvero felice solo imparando a prendersi cura di sé. E’ anche a partire dalla fragilità che si può costruire la vera forza. E la storia di Margherita è quella di una donna che ci è riuscita, contando sulle sue gambe e sulla determinazione.

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Margherita l’invisibile

Margherita così timida e silenziosa. Margherita l’insicura. Ma mia nonna di me una cosa l’aveva capita fin da allora: avevo occhio. Una capacità di osservazione, una abilità di cogliere, attraverso un battito di palpebre, l’intero senso di una scena.

 

A 15 anni presi in mano la mia prima macchina fotografica e fu una sensazione fortissima, come se con quell’attrezzo ci fossi nata. La maneggiavo con facilità, tanto che in breve divenni la fotografa di famiglia, mi chiamavano per le feste di compleanno dei cuginetti, per i pranzi di Natale e Pasqua, e per tutte le occasioni da immortalare in uno scatto.

 

In molte di quelle istantanee di gruppo io non c’ero nemmeno. Mai una volta protagonista.

 

Eppure… dentro di me sentivo che stavo interpretando un ruolo che non mi apparteneva, e che, se volevo cambiare prospettiva ed entrare anche io nell’obiettivo, dovevo partire da me. Dovevo cambiare il mio modo di stare al mondo, partendo dal modificare la mia immagine.

 

La fotografia era mio il mezzo di espressione perfetto, avevo trovato un’attività artistica in cui potevo eccellere, e non l’avrei sprecata!

 

Il momento in cui decisi di diventare visibile

Contro il parere di tutta la mia famiglia, mi iscrissi ad un costoso corso di fotografia artistica, che comportava un trasferimento in un’altra città. Per fare questo, dovetti cercarmi delle coinquiline con cui dividere un piccolo appartamento nei pressi della scuola, e naturalmente ridurre all’osso le mie spese. In pratica risparmiavo su tutto, tranne che sui materiali che mi servivano per il corso.

 

Acquistai una meravigliosa Reflex professionale e fui talmente emozionata che la prima foto che feci fu… un autoscatto. Volevo celebrare l’evento e così mi immortalai sola, in mezzo alla mia stanzetta in affitto, con indosso una vecchia tuta scolorita.

 

Quella foto fu uno spartiacque

L’immagine che la macchina aveva catturato non aveva nulla a che vedere con quella che sentivo vibrare come una musica dentro di me. Le due Margherite non si conoscevano. Quella fuori era goffa, sciatta, grassottella, con gambe pesanti e gonfie. Quella dentro invece era una libellula! Aggraziata, leggera, piena di vita.

 

Decisi allora – avevo 22 anni – che le cose dovevano cambiare, e che se volevo avere delle chance di diventare una fotografa di successo, avrei anche dovuto adeguare il mio aspetto a quel ruolo. Le due cose, sentivo, andavano di pari passo.

 

Più dura delle difficoltà

Fu dura, inutile nasconderlo. Ma io lo fui di più. Le gambe erano il vero problema, perché la loro pesantezza era dovuta ad un problema di circolazione venosa difettosa e di ritenzione idrica. Anche la mia cellulite era una conseguenza di questo stato di cose.

 

Sentivo la necessità non solo di rivoluzionare il mio stile di vita sedentario e la mia alimentazione troppo carica di zuccheri e di calorie, ma di curare le mie gambe con l’amore e l’attenzione che meritavano, perché in fondo sentivo che mi avrebbero portata lontano!

 

Di mia iniziativa mi sottoposi ad un controllo angiologico, perché temevo di essere predisposta alle vene varicose, come molte donne della mia famiglia, scoprendo di avere una insufficienza venosa lieve. Il medico mi disse che ero ancora molto giovane e avevo tutto il tempo e gli strumenti per migliorare lo stato della mia circolazione periferica.

 

Iniziai a fare dei massaggi con gel con effetto flebotonico, e al contempo ad assumere integratori per rinforzare in modo naturale vene e capillari a base di bioflavonoidi, potenti antiossidanti che proteggono i vasi sanguigni. Mangiavo un sacco di mirtilli e di frutti di bosco che sono anch’essi fonte di antiossidanti, bevevo tanta acqua e tisane drenanti ogni giorno, e mi allenavo da sola facendo esercizi per rassodare le gambe e renderle più elastiche.

 

Le mie nuove gambe e la mia rivincita

Intanto il corso procedeva, ero diventata una delle allieve più promettenti. E finalmente venne il giorno della consegna del diploma. Quel giorno mi presentai alla mia famiglia, che non mi vedeva da un po’, più magra di quasi 10 chili e con le cosce che erano quasi la metà di quelle sulle cui tremolanti adiposità mi ero imbarcata in quell’avventura.

 

Ero una Margherita diversa, e fu in quell’occasione che le mie nuove gambe, così forti e agili allo stesso tempo, diventarono il simbolo della mia evoluzione. Ero diventata finalmente la protagonista della mia favola!

 

Margherita oggi: una donna che ce l’ha fatta

Oggi – a 40 anni – sono una fotografa freelance specializzata in reportage naturalistici. Vado in giro zaino in spalla nelle zone più belle del mondo per immortalare i capolavori della natura secondo la mia personale interpretazione del paesaggio.

 

Amo soprattutto i deserti e le zone aride, che proprio per il loro aspetto selvaggio rappresentano una sfida e una scoperta sempre emozionante. Giochi di luce, piccole piante che quasi stentano a crescere ma che sono lì, a testimoniare il miracolo della vita, tutto questo mi fa battere il cuore e le mie foto sono lì a testimoniarlo.

 

La soddisfazione più bella? Mia nonna che con le lacrime agli occhi mi dice: “Sei proprio diventata una ragazza in gamba.”

 

Grazie nonna, ma io, in fondo, l’ho sempre saputo.

Un giro di tango tra i fiori

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Rosa, 50 anni, non coltiva solo fiori, ma soprattutto il sogno di ballare. E con tanto lavoro sulle sue gambe, alla fine ce la farà. Anche tu, #ContaSulleTueGambe.

Sono figlia e nipote di vivaisti e non a caso mi chiamo Rosa. Nella nostra famiglia tutto ruota intorno ai fiori e nessuno mai aveva messo in discussione questo dogma. Nessuno… prima di me. Io sono la ribelle di casa, quella che voleva scappare via dalle lunghe serre che solcano, come nastri argentei, la terra scura, quella che ai colori dei boccioli preferiva le luci soffuse di una sala da ballo.

 

Sono nata con il pallino della danza, da sempre convinta che il mio destino non fosse quello di portare avanti l’azienda vivaistica di famiglia, ma di volteggiare sulle punte dei piedi.

 

“Ma dove vuoi andare con quelle gambe? Non lo vedi che sono perfette per stare ben piantate a terra? Altro che piroette!” – mi diceva mia mamma fin da piccola.

 

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La vita è un lungo viaggio, da affrontare su gambe sicure, che può essere davvero felice solo imparando a prendersi cura di sé. E’ anche a partire dalla fragilità che si può costruire la vera forza. E la storia di Rosa è quella di una donna che ci è riuscita, contando sulle sue gambe e sulla determinazione.

Anche tu #ContaSulleTueGambe. E per amarle e proteggerle dal gonfiore, dalla stanchezza e dalle difficoltà di tutti i giorni, affidati a Stasiven Compresse e Stasiven Top. Stasiven Compresse e Stasiven Top aiutano il benessere delle tue gambe agendo da dentro e da fuori.

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Mamma non aveva tutti i torti

Quando, all’età di 12 anni, finalmente convinsi i miei ad iscrivermi ad una scuola di danza, da parte della maestra di ballo arrivò la doccia fredda: “La ragazza non è adatta, ha le gambe troppo grosse, i piedi un po’ piatti e non mi sembra molto agile. Fossi in voi la iscriverei a softball o al limite a pallavolo, le braccia le vedo belle robuste…”

 

L’insegnante parlava di me come se stesse valutando un asino. Io mordevo il freno per la voglia di insultarla. Ma invece stetti zitta e incassai. E finii per fare il volere della mia famiglia: diploma in agraria e naturalmente, subito dopo, via con il lavoro al vivaio.

 

La vita non è tutta rose e fiori

Il lavoro era molto faticoso, sempre a contatto con la terra, a potare, innestare, fertilizzare ecc. E poi ore e ore alla vendita… A 30 anni avevo le gambe come due tronchi d’albero, e certo in quelle condizioni non avrei potuto ballare neppure una mazurka in balera.

 

Intanto mi ero sposata con Ettore e insieme avevamo prodotto un gioiello meraviglioso, nostra figlia Lucilla. Anche in quel caso mi ribellai alle usanze familiari e non imposi alla piccola il nome di un fiore. Tutto sommato ero felice, ma sentivo che mi mancava qualcosa, come una spina dentro. Intanto, c’era il problema delle gambe…

 

Se già il lavoro non mi aiutava, dopo la gravidanza le cose erano andate peggiorando e il senso di pesantezza, le vene in evidenza e le caviglie gonfie erano ormai talmente evidenti che mi ero dimenticata cosa significasse indossare una gonna. Del resto, la mia divisa d’ordinanza era sempre e solo una comoda salopette.

 

Di ballare… mi ero scordata! Anzi, diciamo che non avevo mai cominciato.

 

Un incontro casuale e decisivo

Un giorno, circa 10 anni fa, accadde l’imprevisto. Conobbi un’insegnante di tango argentino, una donna sulla sessantina molto affascinante, che aveva aperto una scuola vicino al mio paese e che si era rivolta a noi per un addobbo floreale sontuoso per l’inaugurazione.

 

Entrare in quella sala da ballo ebbe un effetto shock. Mi dissi: “Rosa, è la tua occasione!”.

 

Ma come presentarmi a lezione con quelle gambe gonfie e piene di cellulite? Fu quella donna, con i suoi preziosi consigli, ad aiutarmi e realizzare il mio antico sogno. Sulle mie gambe! Perché lo sentivo che, sotto sotto, avevano delle potenzialità inesplorate.

 

Una terapia d’urto per le mie gambe

Per prima cosa, Marta mi spinse a migliorare il mio regime alimentare. Meno fritti e dolciumi e più frutta e verdura, tanta acqua e un po’ di esercizi mirati per ridare elasticità ai tessuti e ai muscoli delle gambe. Me li insegnò lei stessa, perché, come mi spiegava, per ballare il tango ci vogliono gambe snelle, ma forti!

 

Inoltre mi suggerì di andare in farmacia a farmi consigliare integratori a base di estratti vegetali con effetto antiossidante e flebotonico per migliorare l’elasticità delle mie vene, che di loro tendono ad ingrossarsi.

 

Le mie gambe presero una forma decisamente più affusolata. Nel frattempo cominciai a dimagrire e con gli esercizi, i massaggi con prodotti astringenti e rinfrescanti che mi davano tanto sollievo, e l’uso di calze a compressione graduata, finalmente iniziai a rendermi conto di poter contare, stavolta per davvero, sulle mie gambe. Non solo per piegarmi a controllare le piantine o sostenere il peso dei sacchi di compost, ma per farmi elegantemente scivolare sulla pista.

 

Pian piano, riuscii nel mio intento

A quel punto ero pronta per iniziare le mie lezioni! Ebbene sì, non sapevo ancora ballare, ne avevo solo coltivato il desiderio, proprio come un bel fiore. Del resto il tango argentino non è facile da imparare, è un ritmo lento e sensuale, da danzare con il corpo attaccato a quello del tuo cavaliere, con cui deve esistere una sintonia totale. Per questa ragione decisi che avrei coinvolto Ettore.

 

Né io né mio marito eravamo il prototipo dei ballerini di tango, e per questa ragione eravamo… perfetti! Io con le mie gambe sempre troppo carnose e lui con la pancia, non esattamente l’immagine del latino tutto fuego. Le lezioni, però, ci aiutavano a spogliarci anche delle nostre inibizioni e a trovare, passo dopo passo, un nuovo e più complice modo di relazionarci e di entrare in intimità. Se inizialmente non facevamo che pestarci i piedi, pian piano diventammo davvero bravi.

 

Un regalo inaspettato

Oggi, dopo 10 anni di tango assiduo, non solo tengo sotto controllo le mie gambe, che sono molto più toniche e leggere di quando ero giovane, ma soprattutto… ho un’altra figlia! Nata come un dono insperato 5 anni fa, quando avevo già 45 anni e certo tutto mi aspettavo tranne che di diventare di nuovo mamma.

 

La bimba è stata un regalo così prezioso e delicato che ho deciso di seguire la tradizione di famiglia e darle il nome di un fiore! Gigliola rappresenta il filo conduttore tra le mie radici e ciò che sono diventata grazie alla mia volontà. Ogni volta che la guardo penso a come la mia vita si sia arricchita da quando ho deciso di seguire il mio istinto e mettermi in gioco, e di farlo coinvolgendo mio marito.

 

I fiori sono tuttora la mia croce e delizia. Non posso farne a meno, ma il tango… è stato il regalo atteso da una vita, la mia soddisfazione più grande, il piacere di sentire le mie gambe muoversi in perfetto accordo con il bandoneón. Cosa si può desiderare di più?

Prova costume: come superarla a pieni voti!

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Come affrontare la cellulite per sfoggiare gambe e corpo da 10 e lode.

L’estate non è il periodo migliore per tutte le donne. La sola idea di sottoporsi alla temutissima prova costume, esponendo un corpo non proprio tonico e asciutto, a molte fa salire l’ansia.

 

“Come faccio a mostrare a tutta la spiaggia queste gambe gonfie, questa jungla di capillari rotti, ritenzione idrica e cellulite?”

 

Hai di questi pensieri anche tu? Beh, sappi che conta molto il fattore psicologico. Anzi, diciamo che è soprattutto questo, il punto cruciale: il rapporto con il tuo corpo e con le tue gambe quando sei “costretta” ad esporle.

 

Agli altri poco interessa se hai la buccia d’arancia, ma per te questo inestetismo può rappresentare un limite, tanto da spingerti ad evitare le uscite e le vacanze al mare al grido di: “Io amo il freddo, il caldo mi fa stare male!”

 

Il “male”, dicevamo, è soprattutto psicologico. E’ la paura di sentirti inadeguata, con un corpo da non mostrare. Soprattutto con gambe da nascondere. E capirai, in inverno fare questo è molto più facile. In estate non hai scuse, ed è per questo che ti vogliamo parlare di come imparare a gestire la bella stagione e le sfide fisiche che ciò comporta con una strategia vincente.

 

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Vuoi un buon consiglio per gambe belle e sane, con meno ritenzione idrica e gonfiore? Prova dei cicli di integrazione con STASIVEN COMPRESSE abbinati a trattamenti localizzati con STASIVEN TOP, intervallati da periodi di pausa. Ogni ciclo può durare da un minimo di 15 giorni a 2 o 3 mesi. Vedrai che le tue gambe ti ringrazieranno 🙂

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Per prima cosa, cerchiamo di capire la natura del problema. La cellulite è una malattia, nel senso che è determinata da un difetto nel microcircolo sia a livello venoso che linfatico. In pratica la linfa, quel liquido che trasporta le sostanze di scarto derivate dal sangue, non riesce a defluire in modo corretto attraverso il suo sofisticato sistema di snodi e vasi, e in alcuni punti del corpo si ferma, accumulandosi negli spazi intercellulari e producendo il classico effetto a buccia d’arancia che ben conosci.

 

Sono gli stessi punti in cui, forse te ne sarai accorta, si verifica un deficit di ossigenazione, il che significa che il sangue non circola in modo adeguato. Ecco perché ti diciamo che, se hai un problema di cellulite diffuso o localizzato, è molto probabile che anche il tuo sistema circolatorio periferico non sia al top.

 

E’ grave, ti domanderai? No, ma è comunque una condizione di infiammazione da tenere sotto controllo e possibilmente risolvere o almeno attenuare. In estate diventa tutto più complicato, perché il calore esterno induce una maggiore dilatazione dei vasi sanguigni, il che si traduce in gonfiore e pesantezza. Se la circolazione del sangue rallenta ulteriormente, e i tessuti non vengono ossigenati a dovere, ecco che la tendenza alla ritenzione idrica e all’accumulo di linfa che produce la cellulite si accentua. In estate, infatti, fatichi di più a camminare, gambe e piedi si gonfiano e assumono un aspetto edematoso poco piacevole. Vero? E allora, cosa fare?

 

Ci sono diverse frecce al tuo arco, che includono dieta, supplementi da integrare all’alimentazione, uno stile di vita più dinamico, erbe amiche.

 

Dieta: frutta e verdura

In estate la natura ti viene incontro, e soprattutto viene incontro alle tue vene. Un esempio? La frutta e la verdura! Privilegia quella di color rosso e arancio che ora abbonda, come ad esempio carote, albicocche, fragole, mirtilli, ciliegie, peperoni, pesche, lamponi ecc. Sono ricchi di antiossidanti che stimolano la circolazione e rinforzano i vasi sanguigni.

Via libera poi agli ortaggi e ai frutti drenanti, come i finocchi, le zucchine e i cetrioli, meloni e angurie, asparagi e sedano. Puoi mixarli anche per preparare deliziosi centrifugati detox e dissetanti.

 

Dieta: carboidrati &co.

Per non sovraccaricare i reni e rallentare lo smaltimento dei liquidi, evita per un po’ i troppi carboidrati semplici, quindi lascia da parte il pane fresco, i grissini, i biscotti, i dolci in generale, e se vuoi gustarti un dessert privilegia una macedonia, una pallina di gelato, uno yogurt bianco con poco miele, un quadratino di cioccolato extra fondente, una manciata di noci o di mandorle non salate.

Nel caso comunque scegli il dolce come spuntino o colazione, e mai a fine pasto. Per il resto via libera alle proteine e ai grassi buoni, come il pesce azzurro e la carne bianca, le uova fresche, l’olio extravergine d’oliva per condire a crudo. Ottimi anche i legumi, la quinoa, i germogli di cereali. La dieta ideale ti fornisce dalle 1200 alle 1500 calorie al giorno, non di più.

 

Acqua

E’ uno dei tuoi segreti di bellezza e di salute. Per quanto riguarda le gambe, è il modo migliore per stimolare il drenaggio dei liquidi, per idratarti e sgonfiarti.

 

Cammina, cammina tanto

In estate privilegia le passeggiate a pelo d’acqua (al mare o in piscina) o sul bagnasciuga, meglio al mattino presto o al tramonto. Fai anche le scale quando puoi.

 

Usa le erbe

Per stimolare la circolazione venosa ottimi alcuni estratti naturali e infusi a base di ananas, rusco, ginko biloba, centella asiatica, ippocastano. Contro la ritenzione idrica che si accentua in estate, via libera a pilosella e betulla. Dall’erborista fatti preparare queste erbe per tisana: 25 g di amamelide virginiana, 40 g di scorza di crespino, 40 g di scorza di prugnolo, 40 g di scorza di robinia. Prepara un decotto lasciando bollire le erbe in un litro d’acqua per circa 15 minuti. Filtra e bevi due tazze al giorno a stomaco vuoto, meglio se fredde.

 

Integratori: ok!

Assumi integratori con effetto flebotonico a base di antiossidanti come i bioflavonoidi. Ti aiutano a migliorare il microcircolo e rinforzare i piccoli vasi periferici, il che a sua volta ha ricadute positive sul tono dei tessuti e riduce l’accumulo di linfa negli spazi intercellulari che provocano la cellulite.

 

Cosmetici: scegli il meglio

Mattina e sera applica creme specifiche sulle zone interessate, massaggiando dal basso verso l’alto per almeno 10 minuti. Per specifiche si intende che abbiano al loro interno principi attivi in grado di aiutare a: contrastare il ristagno dei liquidi nei tessuti, stimolare la circolazione superficiale, defaticare le gambe, prevenire e ridurre la sensazione di gonfiore e pesantezza, contrastare i radicali liberi e l’infiammazione, stimolare il turnover cellulare, restituendo vitalità e freschezza alla pelle. Il nostro consiglio? Affidarti a un prodotto clinicamente testato, che offra risultati significativamente visibili e misurabili.

 

Doccia con acqua calda o fredda?

Meglio tiepida, da alternare alla fredda per attivare la circolazione.

 

Il sole? Sì ma con attenzione

Non prendere il sole nelle ore in cui i raggi UV sono più intensi, perché l’eccessivo calore dilata le vene e ti disidrata.

 

Idrata la pelle, tutti i giorni

Ricorda di nutrire sempre la pelle delle gambe, perché una cattiva circolazione tende a seccare la cute e avvizzire i tessuti, un problema tipico di chi è afflitta da cellulite e stasi venosa.

 

Infine…

Usa scarpe comode con poco tacco ed evita gli abiti stretch che inibiscono la circolazione periferica. Non fumare, evita l’alcol, i fritti e i cibi troppo salati, grassi ed elaborati. Limita anche la pizza e i formaggi stagionati, specie la sera. Un piccolo sacrificio per una prova costume da 10 e lode!

Lavoro sedentario e gambe pesanti: la storia di Giuliana

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Il lavoro da impiegata, tutto il giorno seduta alla scrivania, sta causando problemi alle gambe di Giuliana. E ora, a 53 anni, si aggiunge anche il fattore menopausa…

 
Finché ero giovane le mie gambe mi hanno sorretta in modo dignitoso. Certo, un po’ di cellulite l’ho sempre avuta, e a fine giornata mi ritrovavo con le caviglie un po’ gonfie, ma è da quando sono in menopausa che il problema delle gambe pesanti è diventato così invalidante…

 

E’ davvero giù di corda Giuliana, impiegata di 53 anni di Bergamo alle prese con un evidente disturbo circolatorio agli arti inferiori. Ci mostra le gambe: sono gonfie e si notano capillari rotti e venuzze bluastre sotto pelle. Anche le cosce appaiono atrofiche, i tessuti sono poco elastici e la pelle a buccia d’arancia è molto estesa.

 

Sono le tipiche gambe pesanti di chi ha sempre condotto una vita sedentaria, trascurando di praticare la necessaria attività fisica che mantiene la muscolatura tonica e i vasi sanguigni elastici.

 

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Per migliorare la funzionalità della circolazione venosa delle gambe, per il drenaggio dei liquidi e contro il senso di pesantezza e gonfiore, prova Stasiven compresse e Stasiven Top. L’uso sistematico dei prodotti assicura una piacevole sensazione di benessere, una progressiva riduzione del ristagno di liquidi e un miglioramento dell’aspetto cutaneo. Per risultati significativamente visibili.

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Cosa è accaduto a Giuliana? Che come molte donne per natura predisposte all’insufficienza venosa, alla ritenzione idrica e alla cellulite, dopo i 50 anni, in piena fase di climaterio, ha visto la condizione delle sue gambe letteralmente precipitare.

 

 

Il senso di pesantezza e l’edema sono diventati molto più evidenti che in passato, tanto che neppure il pediluvio tiepido con acqua e sale, che suo marito da sempre le fa trovare al rientro dalla sua giornata di lavoro, le è più di sollievo. Perché ormai non ci sono solo piedi e caviglie da sgonfiare, ma tutta la gamba formicola e le vene appaiono ingrossate.

 

Sapete di cosa ho paura? Di diventare una di quella donne precocemente invecchiate, con le gambe enormi, costrette ad una vita di immobilità forzata.

 

Non è così. Giuliana non è destinata ad una vecchiaia costellata dai dolori alle gambe, a patto di prendere quanto prima le giuste contromisure. Ok, a 53 anni è difficile immaginare un modo diverso di gestire la propria vita, di mangiare, di usare il tempo libero. Giuliana ha iniziato a lavorare come addetta alle vendite di una ditta che con gli anni si è ingrandita e con gli anni le sue responsabilità sono aumentate. Come impiegata si è sempre fatta notare per l’efficienza e oggi supervisiona le pratiche di tutto l’ufficio. Per maggior comodità, appena assunta aveva preso in affitto un appartamento vicino al posto di lavoro che poi, con il marito insegnante, aveva finito per acquistare.

 

“Quella casa è il mio nido, ci sono nati i miei figli, ci ho trascorso gli anni della mia gioventù. Ma certo, così vicina al posto di lavoro, forse si è rivelata anche un grosso limite.”

 

 

La vita di Giuliana va bene così com’è, se l’è costruita proprio come desiderava. Chapeau. Ma ciò che può fare è introdurre alcuni cambiamenti salutari per le sue gambe:

  • Innanzitutto, fare moto. Anche senza muoversi dalla scrivania può darsi fa fare per avere gambe più leggere. Esistono ad esempio delle mini cyclette da scrivania: basta posizionarle davanti alla sedia e pedalare ogni volta che si riesce, mentre si svolgono i compiti al PC o al telefono. Sono davvero comodissime e praticissime!
  • Secondo consiglio: Giuliana dovrebbe cercare di muoversi ogni volta che può. Alzarsi per andare a prendere documenti o per la pausa caffè, ma senza fermarsi davanti alla macchinetta. Piuttosto in quei 5 minuti dovrebbe approfittare per fare due passi. Prima di andare in ufficio, l’ideale sarebbe fare degli esercizi di stretching, allungando le gambe e la schiena per migliorare il tono dei tessuti e l’elasticità articolare;
  • La terza dritta riguarda la sua condizione di donna in menopausa: è vero che, non avendo più la protezione degli estrogeni che mantengono turgidi i tessuti, il gonfiore fa più fatica a ridursi. C’è anche da dire, però, che per una donna che ha sempre avuto il problema della cellulite, non produrre più grandi quantità di ormoni potrebbe essere in parte una cosa positiva. Infatti estrogeni e progesterone favoriscono il gonfiore e rallentano la circolazione linfatica. Ora Giuliana potrebbe “lavorare” sulla cellulite così: rassodare la cute con la doccia scozzese, ovvero alternare getti di acqua tiepida e molto fredda per attivare la circolazione. Applicare dei gel che rimettano in moto il sangue, ma che abbiano anche dei principi attivi anticellulite, come ad esempio la caffeina. Indossare scarpe con un buon plantare anatomico e tacco medio, che servono per potenziare la spinta del sangue dai piedi al cuore;
  • Il quarto punto riguarda l’insufficienza venosa, che è il motivo per cui le vene di Giuliana si dilatano producendo sintomi come prurito, gonfiore e pesantezza. Il nostro consiglio è di assumere, a cicli di 2-3 mesi anche due volte all’anno, degli integratori con effetto flebotonico a base di antiossidanti come i bioflavonoidi che rinforzano i vasi periferici e migliorano la circolazione del sangue. Inoltre, suggeriamo di iscriversi ad un corso di aquagym: l’acqua è davvero magica per le gambe pesanti.

 

 “Ok, mi sono segnata tutto. Altri suggerimenti?”

 

Sì, la dieta. Giuliana dovrebbe considerare un regime da 1.500 calorie circa, in cui abbondino frutta e verdura in particolare di colore rosso-viola e arancio. Questi pigmenti sono tutti antiossidanti che fanno bene alla pelle, ai vasi sanguigni e alla circolazione in generale. Via libera anche i vegetali verdi, ai grassi buoni, in particolare omega 3 e omega 6 che si trovano nel pesce azzurro, nel salmone e nella frutta secca a guscio, i legumi e i cerali integrali. Occhio invece all’alcol e agli zuccheri! Purtroppo l’effetto del glucosio sulle pareti venose è deleterio: le assottiglia e le rende fragili e porose. Inoltre lo zucchero rallenta la circolazione linfatica e fa accumulare liquidi nei punti critici.

 

Il nostro incontro con Giuliana si conclude con una vigorosa stretta di mano. Siamo fiduciosi che il suo carattere determinato le permetterà di ottenere dei buoni risultati. Ci siamo dati appuntamento fra tre mesi. E siamo sicuri che ci arriverà su gambe più leggere!


Gambe… in volo: la storia di Viola

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Assistente di volo: un bel lavoro, ma povere gambe! Ne sa qualcosa Viola, 35 anni, alle prese con disturbi di circolazione e cellulite che si accentuano in aria.

 
Beata te che sei sempre in giro per il mondo” – mi dicono le mie amiche. Ma non sanno che a fine giornata mi ritrovo con due gambe così appesantite che faccio persino fatica a guidare dall’aeroporto al mio alloggio che è giusto a qualche km di distanza. E ho solo 35 anni!

 

Viola è una assistente di volo, una giovane donna attraente di Barletta che a vederla così, accomodata sul divanetto del lounge bar dove ci siamo dati appuntamento, non dà proprio l’impressione di una che abbia problemi di circolazione alle gambe. Che appaiono infatti snelle e lunghe, inguainate in un paio di leggings neri molto fashion.

 

Il problema è che inizio la mia giornata sui cieli – che in gergo chiamiamo duty – con le gambe riposate e sgonfie, così come le vedete adesso. Ma dopo qualche ora in piedi sull’aereo, un po’ a fornire le istruzioni in caso di atterraggio d’emergenza, un po’ a rispondere alle richieste dei passeggeri o aiutarli a sistemare i bagagli, per non dire dell’andirivieni con i carrelli delle bibite e dei gadget che peraltro sono pesantissimi, comincio ad avvertire i primi fastidi.

 

 

Viola sospira, snocciolando un corollario di sintomi che, come esperti in disturbi della circolazione, ben conosciamo perché veramente molto diffusi.

 

Formicolio, prurito che si concentra nella zona della caviglia e del polpaccio, e quella sensazione di pesantezza che aumenta, aumenta, aumenta… Questo per i viaggi brevi. Per non parlare degli intercontinentali dove si vola anche per 12 ore consecutive: un pianto per le mie povere gambe!

 

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I sintomi dell’insufficienza venosa come gonfiore, formicolio e pesantezza, possono acuirsi se si viaggia in aereo. Prodotti come Stasiven Compresse e Stasiven Top sono indicati per ridurre al minimo i disagi perché agiscono riducendo il ristagno dei liquidi e migliorando la microcircolazione. L’ideale è assumerli insieme, per cicli di durata da un minimo di 15 giorni a 2 o 3 mesi.

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Viola ha chiaramente un lieve problema di insufficienza venosa, amplificato dalla sua professione che comporta un notevole stress per la circolazione periferica. E se prima dei 30 anni non aveva il minimo accenno di cellulite, oggi invece presenta qualche accumulo localizzato nella zona dell’interno cosce. Le chiediamo come appare la sua pelle, e ci mostra qualche inestetismo all’altezza delle caviglie.

 

Ho qualche capillare scoppiato, ma le vene varicose non ci sono ancora per fortuna! La pelle… spesso è molto secca.

 

Non ci stupisce affatto. E’ tipico di chi fa un lavoro come il suo, che comporta lo stare tante ore in piedi. I problemi di gonfiore, secchezza della cute e cellulite sono tutti collegati. Infatti quando il sangue non circola in modo efficiente negli arti inferiori, le zone che subiscono il gap di ossigenazione tendono – col tempo – a perdere tono, elasticità e idratazione. Inoltre le vene e i capillari della gamba – in particolare dal ginocchio in giù, piedi inclusi – si dilatano e questo fa sì che il sangue vi ristagni.

 

 

Ecco spiegati i sintomi che Viola ben descriveva: il gonfiore, il senso di pesantezza che aumenta con il trascorrere delle ore, il prurito e il formicolio. Per fortuna nel suo caso il problema è lieve, non ha neppure un inizio di varici, il che fa supporre che l’elasticità dei suoi vasi sia ancora buona, e che vene e capillari riescano a ripristinare regolarmente il ritorno del sangue verso il cuore con un po’ di riposo.

 

La cellulite ha molto a che vedere con la ritenzione idrica, comune nelle donne. La linfa, una sostanza che circola nel corpo proprio come il sangue attraverso un sistema di vasi e di ghiandole (i linfonodi), nei punti delle gambe in cui il sangue non arriva bene, tende a trasudare e a riempire gli spazi intercellulari finendo per infiammare i tessuti. Ed ecco i classici “buchetti”.

 

 Tutto questo mi preoccupa. Ma io cosa ci posso fare?

 

Ecco le regole d’oro per Viola:

  • Per prima cosa, tacco non oltre i 4-5 cm: dovrebbe essere la misura standard per le assistenti di volo, e questo è ok, purché su un modello di scarpa comoda, con plantare anatomico che mantenga il piede in condizione di comfort e migliori la spinta del tallone verso l’alto;
  • Secondo: un must, le calze a compressione graduata. Un segreto? Una volta indossate, tenere per una decina di minuti le gambe sollevate, in posizione di riposo, ad esempio sopra un cuscino. In questo modo si induce una naturale vasocostrizione che si manterrà tale più a lungo. E’ importante che le vene siano aiutate quanto più possibile a pompare il sangue verso il cuore;
  • Terzo: ogni tanto, fare almeno qualche piccolo esercizio per riattivare la circolazione delle gambe. Ad esempio, da seduta ruotare le caviglie in senso orario e antiorario e ogni tanto sollevare i piedi e fare stretching, magari quando nessuno la vede;
  • Veniamo ai prodotti da usare: ideali i gel con effetto rinfrescante, decongestionante e astringente, da portarsi dietro e applicare per dare sollievo alle gambe quando si gonfiano. Sono efficaci quelli a base di centella asiatica, vite rossa, ippocastano, caffeina, mirtillo. E… ah, largo ad integratori specifici per la circolazione delle gambe a base di bioflavonoidi, che svolgono un’efficace azione flebotonica;
  • La sera, finito il lavoro, Viola potrebbe provare a sgonfiare i piedi e le caviglie con un pediluvio casalingo a base di acqua tiepida e sale grosso, oppure preparare due bacinelle, uno con acqua fredda e l’altro con acqua calda: il consiglio è di iniziare mettendo i piedi a mollo nell’acqua calda per 3 minuti, poi passare alla fredda per 1 minuto e proseguire alternando così per 15 minuti. Una vera goduria!

 

Se Viola farà tutto questo, e si ricorderà di bere moltissima acqua durante tutta la giornata, mangiare sano, non fumare e rimanere nel suo peso forma, i suoi viaggi diventeranno più piacevoli e i suoi problemi alle gambe solo un lontano ricordo.

Non odiare le tue gambe, ma aiutale a stare meglio!

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L’estate crea problemi alle tue gambe? Non rassegnarti a subirli, invidiando magari chi non ha i tuoi stessi disagi, ma intervieni subito seguendo questi consigli.

In estate inestetismi comuni che colpiscono le gambe femminili come la cellulite e la tendenza alla ritenzione idrica sembrano accentuarsi. Questo perché il calore produce un rallentamento della circolazione venosa e linfatica, e quindi sia il sangue che i liquidi del corpo invece di defluire in modo regolare si accumulano nei punti critici degli arti inferiori producendo gonfiori, edemi e la classica pelle a buccia d’arancia.

 

E’ proprio quando la temperatura esterna diventa “rovente”, quando si verificano condizioni di afa e di umidità intense, che sopraggiungono sintomi davvero sgradevoli e limitanti come:

  • Pesantezza, tanto da trovare faticosi anche tragitti di poche centinaia di metri che in altre circostanze non creerebbero il minimo problema;
  • Prurito e formicolio;
  • Gonfiore di piedi e caviglie, tanto da non riuscire a indossare sandali o scarpe con la punta stretta o i lacci che tanto ami.

 

“Che disdetta” – ti dici allora, soffrendo e non sapendo bene come affrontare il problema. E finisce che ti ritrovi ad odiare le tue gambe, invidiando segretamente amiche e conoscenti che, al contrario tuo, non sembrano patire in alcun modo l’estate e il calore. Le loro gambe toniche e abbronzate sembrano persino più snelle sotto le stoffe leggere degli abiti, grazie all’abbronzatura uniforme tipica di chi non ha problemi di pelle.

 

Le tue gambe, invece, presentano discromie e si abbronzano a macchie, perché quando la circolazione non è uniforme ed efficiente, alcuni punti soffrono un gap di ossigenazione e i tessuti appaiono atrofici, con la tipica consistenza a materasso e una produzione di melanina minima.

 

Cellulite e disturbi venosi sono, però, un problema tanto comune quanto, spesso, mal affrontato. Esistono infatti dei rimedi naturali o comunque e non invasivi (per intenderci non afferenti alla medicina estetistica) adatti a rimodellare la silhouette delle gambe, stimolare la circolazione sia venosa che linfatica, drenare i liquidi in eccesso e migliorare tono e turgore dei tessuti. Basta saperli scegliere. E non sempre si tratta di prodotti di profumeria da 50 euro a confezione, dal packaging accattivante e dal nome famoso…

 

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Vuoi un buon consiglio per contrastare il gonfiore e la buccia d’arancia? Ottieni un’efficacia strategica nell’azione flebotonica agendo dall’esterno, con cosmetici specifici per le tue gambe, ma anche dall’interno, assumendo integratori a base di bioflavonoidi per cicli che vanno da 15 giorni a un massimo di 3 mesi consecutivi.

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I prodotti ci sono, dicevamo, ma non sono magici. Alcuni funzionano meglio di altri, sono clinicamente testati a differenza di altri, non fanno del marketing e della pubblicità il loro cavallo di battaglia come invece molti altri, ma devi comunque metterci un po’ del tuo e soprattutto imparare ad essere costante. Perché qualunque tipo di trattamento per le tue gambe deve essere associato ad uno stile di vita che assecondi gli effetti benefici del prodotto che hai scelto di utilizzare.

 

Devi dunque cercare di fare più moto, mangiare meglio, bere tanta acqua per il drenaggio dei liquidi e per mantenerti idratata, dare un bel taglio a tutti quei vizi malsani – se ce li hai – come il fumo e l’eccesso di alcol.

 

Veniamo, ora, ai principi attivi che possono davvero dare una mano alle tue gambe, soprattutto in estate quando fa tanto caldo.

 

Ritenzione idrica e cellulite

I due inestetismi sono direttamente collegati perché anche la cellulite è prodotta da un difetto della circolazione linfatica. La linfa altro non è che un fluido biancastro che circola nel corpo attraverso un sistema di vasi e di “stazioni di depurazione” (ovvero i linfonodi), e che è fatta in buona sostanza di tossine e liquidi di scarto da eliminare. Quando il sistema si inceppa, la linfa trasuda dai vasi e va ad accumularsi negli spazi intercellulari di zone specifiche del corpo che sono soprattutto le gambe. Ecco che si creano i tipici gonfiori, che hanno come caratteristica quella di rendere la pelle biancastra e molliccia.

 

La cellulite a sua volta è una “complicanza” della ritenzione idrica, in quanto i liquidi che ristagnano tra le cellule adipose finiscono per provocare un’infiammazione dei tessuti.

 

Tra i principi attivi che possono esserti utili per questo specifico problema, ci sono:

  • Meliloto (cumarina), che contrasta il ristagno dei liquidi nei tessuti;
  • Caffeina: ha un effetto stimolante sulla circolazione, riduce le adiposità localizzate e facilita lo smaltimento dei liquidi;
  • Alga rossa: anche in questo caso l’efficacia sta nell’azione bruciagrassi e acceleratrice del metabolismo cellulare dello iodio, di cui l’alga è ricca;
  • Acido glicirretico, con proprietà antiinfiammatorie;
  • Estratti di ananas e agrumi: ottimo effetto drenante;
  • Fucus e alga bruna: sono i principi attivi degli omonimi fanghi, che migliorano l’elasticità della cute, stimolano il drenaggio dei liquidi migliorando il microcircolo venoso e linfatico e hanno un effetto antigonfiore.

 

Insufficienza venosa

E’ un disturbo che, come la ritenzione idrica, a sua volta può favorire l’accumulo di cellulite perché le zone della gamba poco ossigenate sono più soggette a trattenere liquidi e infiammarsi. L’insufficienza venosa, però, è una malattia della circolazione periferica che produce sintomi tipici, tra cui:

  • Gonfiore ed edema localizzati nella zona inferiore della gamba (soprattutto caviglie e piedi);
  • Prurito e pesantezza;
  • Dilatazione di vene e capillari che possono, alla lunga, trasformarsi in varici;
  • Fragilità dei vasi sanguigni che porta ad un loro ingrossamento, con conseguente ristagno del sangue e quindi stasi venosa.

 

I principi attivi su cui puntare hanno soprattutto un effetto flebotonico, e quindi agiscono migliorando il tono e l’elasticità di vene a capillari in modo che riescano con più efficienza a pompare il sangue verso il cuore. In particolare ci riferiamo a:

  • Meliloto (cumarina), utile per la funzionalità della circolazione venosa e della microcircolazione;
  • Bioflavonoidi: si tratta di sostanze antiossidanti che riattivano in modo naturale la circolazione e rendono le gambe più leggere e sgonfie. Molti prodotti ad uso topico sono arricchiti con queste sostanze, ricavate da piante tra cui ippocastano, centella asiatica, edera, vite rossa e ginko biloba;
  • Vitamine e minerali;
  • Timo, lavanda e rosmarino: poche gocce di oli essenziali ricavati da queste piante, diluiti nella normale crema corpo, sono in grado di produrre un blando effetto sgonfiante su gambe e piedi.

 

Quest’estate, anziché odiare le tue gambe, rassegnarti alla cellulite tanto da non metterti quasi in costume e subire i disagi dovuti al caldo, al gonfiore e alla pesantezza, prova a prendertene cura seguendo i nostri consigli: staranno meglio loro e… starai meglio anche tu!

Gambe pesanti: cosa mangiare per alleggerirle

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La dieta del rientro per combattere cellulite, disturbi venosi e pelle a materasso.

Il problema della cellulite e delle gambe pesanti si stia facendo un po’ troppo evidente? Ci sono molti accorgimenti che puoi adottare per limitare i disagi e dare una bella svolta alla qualità della tua vita e all’immagine di te che vedi riflessa allo specchio. La dieta è uno di questi.

 

Del resto sarai circondata da amiche e parenti che in questo periodo dell’anno, al rientro dalle vacanze, si stanno sottoponendo ai regimi alimentari più strampalati per perdere i chili di troppo accumulati durante l’estate. Peccato che nella maggior parte dei casi l’esito che ottengono a prezzo di grandi rinunce e sacrifici è uno smagrimento generale che scava loro il seno e il viso mentre… la buccia d’arancia rimane sempre ostinatamente lì!

 

Ebbene, quello di cui vogliamo parlarti oggi non è la dieta all’ultima moda che difficilmente riesce a mantenere le promesse, ma un regime alimentare che possa farti venirne a capo del problema della cellulite e di quella tendenza alla stasi venosa che porta le tue gambe a gonfiarsi e a diventare pesanti.

 

Da questo punto di vista una dieta NON vale l’altra. Sapevi che ci sono alimenti amici che ti aiutano in concreto a combattere la cellulite, e altri che, al contrario, accentuano o addirittura favoriscono l’inestetismo? E che lo stesso vale per la stasi venosa e il gonfiore alle gambe?

 

Tutto dipende dalle sostanze che contengono e da come vengono combinate. Infatti la cellulite di solito, e a qualunque età, è la conseguenza di un rallentamento della circolazione linfatica, che è parallela a quella del sangue. La linfa trasporta sostanze di scarto e liquidi, quando il suo sistema fatto di stazioni di depurazione e piccoli vasi si inceppa, la linfa si accumula negli spazi intercellulari e produce edema e infiammazione.

 

A sua volta le zone del corpo dove più facilmente queste “perdite” di linfa si verificano sono le stesse in cui il sangue non circola bene, dove i tessuti tendo a rilassarsi a perdere tono ed elasticità. Hai capito? Sono proprio i punti critici dove si forma la cellulite, un tessuto infiammato pieno di liquidi non smaltiti.

 

Quindi, per risolvere il problema è necessario ripristinare una buona circolazione sia linfatica che venosa, e proprio in tale ottica è importante che sappia su quali alimenti puntare. Smettere di mangiare non ti aiuterà, al contrario mangiare bene e spesso diventa un vero aiuto. I cibi amici delle tue gambe sono quindi diuretici, antinfiammatori, stimolanti della circolazione, antiossidanti.

 

Ecco cosa non far mancare nei tuoi menù quotidiani.

 

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Un’integrazione nutrizionale con STASIVEN COMPRESSE abbinata a una sana alimentazione e a un trattamento dermocosmetico con STASIVEN TOP ti aiuta a combattere sia il problema della cellulite che quello del gonfiore dovuto a insufficienza venosa, un disturbo circolatorio periferico che con la pelle a materasso ha molto in comune.

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Frutta

Quasi tutta ti fa bene, ma soprattutto quella di colore rosso e viola come ciliegie, fragole, mirtilli, lamponi, uva. Sono ricche di vitamine A, B e C e di bioflavonoidi che hanno un effetto flebotonico e svolgono azione drenante.

 

Via libera anche alla frutta ricca di potassio e magnesio come banane e meloni, al mango, all’ananas, al kiwi e agli agrumi (ricchissimi di vitamina C), alle mele (meglio se bio da mangiare con la buccia ricca di fibre), e alla frutta giallo-arancio tra cui albicocche e pesche, ugualmente ricche di minerali e fibre.

 

Verdura

Stesso discorso di cui sopra all’ennesima potenza. Punta su asparagi, carciofi, rucola e cicoria, che grazie al loro “amaro” svolgono una straordinaria azione detox e stimolano la diuresi, su pomodori e peperoni rossi e gialli ricchi di vitamina C (da mangiare crudi). Ottime anche le patate, ma attenzione, non fritte! Sono una fonte di potassio, ma se non vuoi vanificare il loro potere diuretico devi consumarle al vapore o lesse.

 

Ideali, per le stesse ragioni per cui va bene la frutta, gli ortaggi rossi e viola come le barbabietole, le melanzane, il radicchio. Finocchi e zucchine sono un toccasana per il tuo intestino e per i tuoi reni, consumali crudi o poco cotti.

 

Carne

Le proteine della carne vanno bene perché rinforzano i muscoli e fanno massa magra, ma scegli quella bianca come il pollo, il tacchino e il coniglio che hanno tanto ferro quanto quella rossa ma senza la quantità di grassi di quest’ultima, inoltre sono molto più digeribili.

 

Pesce

Ottimo quello azzurro e il salmone, grande fonte di omega 3 che facilitano la circolazione linfatica e quella del sangue.

 

Condimenti

Per condire usa l’olio extravergine d’oliva, meglio se a crudo, e succo di limone.

 

Spezie

Usa in particolare il peperoncino, lo zenzero e la curcuma: sono tuoi alleati in cucina ma soprattutto delle tue gambe! Sfruttali come amplificatori del gusto, ma anche per il loro effetto antigonfiore e rinforzante dei piccoli vasi.

 

Acqua

Bevine tanta! Bevila a digiuno, anche quando non hai sete, anche se non ti sembra di averne bisogno. Ti serve per idratarti, per aiutare i reni a smaltire i liquidi e i vasi linfatici a drenare la linfa e non farla ristagnare dove… non deve!

 

Attenzione ai cibi no

Sono tutto ciò che è in scatola, salato e affumicato, troppo cotto, troppo grasso, troppo dolce, troppo unto. Perché? Fa accumulare tossine e trattenere i liquidi, e poi ti fa ingrassare. Ti basta?

 

Occhio anche alle possibili allergie e intolleranze occulte, che sono spesso all’origine di gonfiore e di cellulite ostinata. Come lo capisci? Se sei soggetta alle borse sotto gli occhi, ti si gonfiano le caviglie, la tua pelle è soggetta a dermatiti e ti senti spesso stanca senza motivo, corri dall’allergologo! Potresti nascondere un problema di intolleranza ai latticini, al glutine, o a qualunque altro cibo.

 

Integratori

Non abbiamo finito, puoi affidarti anche all’aiuto degli integratori che contengono tante buone sostanze che sono presenti in tanti cibi diversi, così come estratti naturali amici delle gambe. Puoi assumerli se con la dieta non riesci a colmare il tuo fabbisogno di vitamine, antiossidanti e minerali come sarebbe necessario, oppure per prepararti all’estate e all’inverno che sono sempre periodi un po’ critici per la circolazione, in cui è più facile gonfiarsi e intossicarsi.

Cellulite: la tua strategia per l’autunno-inverno

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Scopri come liberarti dalla buccia d’arancia con alcune semplici, ma efficaci, regole d’oro da portare avanti nei prossimi mesi.

Pensi di sapere tutto sulla cellulite? Probabilmente ne sai abbastanza da averle tentate tutte pur di liberartene. Sei andata in palestra, ti sei sottoposta a trattamenti mai risolutivi, ma senza dubbio costosi, ti sei spalmata creme e fanghi, ti sei massaggiata, hai provato tutte le diete possibili, e alla fine… ti sei arresa.

 

Perché alla fine dei giochi, eri lì, punto e capo, alle prese con gli antiestetici buchetti sulla pelle che di sparire non ne volevano sapere. Sai qual è il rischio peggiore? Che tu finisca per considerare la cellulite come una sorta di male inevitabile, una condizione connaturata con il fatto di essere donna. Del resto – hai pensato – molte tue amiche soffrono dello stesso problema, e anche per loro la buccia d’arancia non è solo la scorza di un frutto.

 

E se finora avessi considerato la questione da una prospettiva sbagliata? Ci hai mai pensato?

 

La cellulite è una malattia. Il nome scientifico della cellulite è pannicolopatia edemato-fibrosclerotica, un disturbo infiammatorio del tessuto connettivo, non direttamente collegato, quindi, con i pannicoli adiposi. Hai capito cosa significa questo? Che non c’entra il peso con la cellulite. Anche donne molto magre possono soffrirne, mentre altre più in carne no. E non c’entra neppure l’età, tanto che anche le ragazze giovani possono soffrirne.

 

Ti spieghiamo cosa succede nelle tue gambe. All’origine di tutto, c’è un problema di cattiva circolazione. Dal momento che il sangue non irrora bene alcune zone delle tue gambe, si verifica un ristagno di liquidi perché tutto il meccanismo dello smaltimento linfatico si inceppa. Nella linfa, che circola attraverso un sistema di vasi parallelo a quello del sangue, si trovano anche molte tossine, oltre all’acqua. Ecco perché è comune che l’insufficienza venosa e la ritenzione idrica insieme producano la cellulite. La linfa fuoriesce dai vasi e si accumula negli spazi intercellulari provocando gonfiore e infiammazione. Et voilà le gambe pesanti!

 

A peggiorare il tutto è la stasi venosa, che a sua volta produce l’edema delle parti inferiori della gamba, in particolare del polpaccio e della caviglia, che assumono quel tipico color violaceo. La cellulite, invece, rende la tua pelle pallida, smorta, e i tessuti diventano poco tonici. Se, poi, strizzi tra le dita la cute, oltre a vedere i tipici buchetti della pelle a materasso, senti anche dolore. È il sintomo dell’infiammazione del tessuto connettivo, dovuto proprio la ristagno dei liquidi laddove non dovrebbero esserci.

 

Ricapitolando, la cellulite è prodotta da un’azione combinata di due problemi circolatori: uno che interessa il sistema venoso, e l’altro quello linfatico. Stasi venosa e ritenzione idrica producono appesantimento e atrofia dei tessuti.

 

A questo punto ti sono venuti i capelli dritti in testa e hai pensato: non ne uscirò mai fuori! E invece no: il diavolo non è mai così brutto come lo si dipinge, ma bisogna anche guardarlo bene in faccia per trovare dei giusti antidoti. Ti diciamo subito che per risolvere la cellulite ci vogliono pazienza e una strategia combinata, perché purtroppo non esistono pilloline magiche da inghiottire e il giorno dopo ti ritrovi gambe da urlo.

 

Ecco, punto per punto, quello che puoi e devi fare:

 

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Gli estratti vegetali di STASIVEN COMPRESSE e STASIVEN TOP aiutano nel trattamento della stasi linfo-venosa. In particolare il Meliloto, titolato in Cumarina, combatte il ristagno dei liquidi nei tessuti (attività antiedemigena) grazie alla sua azione diretta sul circolo linfatico.

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  • Cambia alimentazione. Non significa che devi sottoporti a diete drastiche, ma che devi imparare ad impostare la tua alimentazione in modo salutare, puntando su cibi naturalmente drenanti e stimolanti della circolazione. Guarda qui. Cerca di limitare i carboidrati semplici, in particolare il pane bianco fresco e la pizza, così come i dolci lievitati e lo zucchero bianco, e preferisci quelli integrali. Limita il sale che ti fa gonfiare e metti al bando alcolici e fritti;
  • Bevi tanta acqua. È il modo migliore per combattere la ritenzione idrica;
  • Ok alle tisane drenanti. Ottime quella a base di amamelide e robinia, sgonfiano e alleggeriscono le gambe;
  • Fai esercizio. Non è necessario ammazzarti in palestra, ciò che ti serve è evitare di stare a lungo ferma nella stessa posizione. Fai ogni tanto un po’ di step sul posto, cammina, fai le scale quando puoi, fai jogging, nuoto, danza caraibica, yoga, purché sia un moto dolce e regolare. Al mattino non dimenticare di scioglierti con qualche semplice esercizio di stretching per le gambe;
  • Non fumare. È dura se sei tabagista, ma sappi che il fumo ti intossica e rende sclerotiche le vene e atrofici i tessuti del corpo;
  • Assumi integratori flebotonici. Sono utilissimi in caso di insufficienza venosa e in generale ti aiutano a mantenere le gambe sane e ben irrorate di sangue. Una buona circolazione significa ossigeno che arriva in tutte le zone della gamba, incluse quelle più a rischio di cellulite;
  • Evita i contraccettivi ormonali. Se puoi. Perché purtroppo gli estrogeni, e in particolare il progesterone, rallentano il drenaggio dei liquidi e favoriscono l’accumulo linfatico negli spazi intercellulari;
    Indossa calzature comode con plantare anatomico e tallone rialzato (vanno bene i tacchi grossi, meglio se con plateau) perché quando cammini migliorano la circolazione periferica stimolando il ritorno venoso verso il cuore;
  • Prova con la doccia scozzese. In pratica devi alternare i getti di acqua fredda e calda sulle zone critiche, per stimolare energicamente la circolazione e tonificare la cute.

 

Ok, non ti resta che iniziare. È un bel programmino, ma hai tutto l’autunno e l’inverno davanti. Vedrai che i risultati non tarderanno ad arrivare!

Tutti i colori del mondo

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Erika oggi dipinge l’allegria. Ma per ritrovare se stessa ha dovuto affrontare un lungo percorso, tutto con le sue gambe. Lei lo ha fatto. Anche tu, #ContaSulleTueGambe.

Alta, bionda, con il sorriso aperto al mondo: questa sono io, una donna solare e vitale che non dimostra i suoi 46 anni e che ama pazzamente la sua vita. Ma non è sempre stato così.

 

Sono cresciuta in montagna, da una famiglia di artigiani. Ma è solo all’età di 12 anni che ho capito di essere stata adottata. Quella scoperta fu scioccante ma decisi che mi sarei tenuta tutto dentro, soffrendo per la doppia ferita dell’abbandono e la sensazione di non appartenere al nucleo familiare che mi aveva accolta con amore.

 

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La vita è un lungo viaggio, da affrontare su gambe sicure, che può essere davvero felice solo imparando a prendersi cura di sé. E’ anche a partire dalla fragilità che si può costruire la vera forza. E la storia di Erika è quella di una donna che ci è riuscita, contando sulle sue gambe e sulla determinazione.

Anche tu #ContaSulleTueGambe. E per amarle e proteggerle dal gonfiore, dalla stanchezza e dalle difficoltà di tutti i giorni, affidati a Stasiven Compresse e Stasiven Top. Stasiven Compresse e Stasiven Top aiutano il benessere delle tue gambe agendo da dentro e da fuori.

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Mi sentivo una specie di corpo estraneo

Cominciai a notare tante piccole differenze tra me e i miei fratelli: la fisionomia era completamente diversa, io avevo gli occhi azzurri, loro scuri, io ero alta e robusta, loro smilzi e brevilinei, io avevo senso artistico, loro nemmeno l’ombra. Papà e mamma erano due brave persone, sapevo che il loro affetto era sincero. Ma… chi erano i miei veri genitori? Come potevo scoprirlo? A 12 anni mi era impossibile rispondere a quelle domande.

 

Iniziai a cambiare carattere. Diventai sempre più chiusa in me. “Sarà l’adolescenza” – dicevano in casa. Ma la tempesta ormonale della pubertà non c’entrava nulla. Intanto, ingrassavo, perché il cibo mi dava conforto e calore. E disegnavo, tantissimo. Usavo le matite per esprimermi, molto più e molto meglio che con le parole. Riempivo i fogli di immagini scure, di mari tempestosi, di case in rovina. E intanto mi logoravo dentro.

 

In fuga da una famiglia non mia

Finché, a 18 anni, decisi di andare via di casa. Fu uno shock per i miei quando partii per fare un’esperienza all’estero come ragazza alla pari, e poi, se le cose fossero andate come speravo, per costruirmi un futuro da tutt’altra parte.

 

Quando arrivai in Irlanda ero molto grassa, con le gambe appesantite da tanta ritenzione idrica e cellulite. Una volta là, però, fu come rinascere. Facevo la baby sitter di una coppia di gemelli. La coppia che mi ospitava era un po’ sconclusionata, perfetta per me! Iniziai a dimagrire perché facevo una vita molto movimentata e mi innamorai di Rick.

 

Ci sposammo l’anno successivo, un evento di cui informai la mia famiglia solo a cose fatte. Nessuna festa, nessun tipo di cerimonia speciale. Solo io, Rick e i genitori dei gemelli come testimoni. Una specie di fuga d’amore. Tutto qui.

 

Volevo solo stare bene ma…

Inizialmente vivevo alla giornata e non mi facevo domande di alcun tipo. A chi mi chiedeva di me e delle mie origini sparavo bugie sempre diverse. Col tempo ero di nuovo ingrassata. E poi la nascita del mio primogenito Julian peggiorò le cose. Mangiavo male e bevevo troppo. Io e Rick gestivamo un pub, anche per quello che era così facile mettere su peso!

 

Alla fine, anche per via delle lunghe ore in piedi dietro al bancone, cominciavo ad avere seri problemi di circolazione alle gambe. A notte inoltrata, quando finalmente andavo a letto, sentivo le caviglie talmente gonfie che sembravano pronte per scoppiare. Ero terrorizzata all’idea che mi spuntassero le vene varicose, a soli 25 anni!

 

Una bolla nera

Dopo la seconda gravidanza e la nascita di Jessica, iniziai a stare male. Come se tutto ciò che negli anni avevo nascosto dentro di me, stesse emergendo in superficie e io disperatamente cercassi di tenere tutto sott’acqua. Entrai in depressione, una cosa seria.

 

Trascuravo il lavoro, i miei figli e mio marito, facevo male a me stessa. Con la mia famiglia adottiva avevo tagliato i ponti. Del resto, per tutti quegli anni io avevo fatto finta che non esistessero, arrivando persino a mentire a Rick, affermando che erano morti entrambi. Non sapevo come uscire dal quel buco nero, perché ormai le cose erano andate troppo avanti.

 

La mia via di fuga

Ad un certo punto capii che un modo per uscirne c’era. Cominciai a raccontare la mia storia con la pittura. E lo feci senza trascurare nemmeno il più piccolo dettaglio. Fogli su fogli di ricordi e paure inespresse, in cui descrivevo tutti gli anni della mia esistenza fino a quel momento. E dopo aver messo su carta il dolore, finalmente, potei sfogarlo. Per giorni piansi e raccontai.

 

La terapia funzionò in modo stupefacente. Mi ripresi fisicamente. Certo, ero sempre grassa, ma stavo meglio, avevo più energia, e soprattutto presi una decisione. Sarei tornata a casa per fare luce sulle mie radici. Rick, a cui, con difficoltà, avevo raccontato la verità sul mio passato, decise di accompagnarmi. E così partimmo alla volta delle mie montagne.

 

Ritorno alle origini

Il ritorno fu traumatico: ero cambiata io, ma anche la mia famiglia non era certo quella che ricordavo. I miei genitori mi apparvero vecchi, mio padre era malato. I miei fratelli avevano rilevato l’attività ed erano entrambi sposati. Eravamo dei totali estranei e forse per questo fu più facile ricostruire la mia vicenda, perché ora era subentrato il distacco.

 

Mia madre mi spiegò che ero stata data in adozione quando i miei veri genitori erano morti in un incidente stradale a 3 mesi dalla mia nascita. Loro pensavano di non poter avere figli, in realtà poi concepirono senza problemi Aldo e Cristina. Questo era quanto.

 

Se solo avessi avuto il coraggio di fare quell’indagine prima! Ma forse, pensai, non avrei conosciuto Rick e non avrei avuto Julian e Jessica. La vita, a volte, segue percorsi tutti suoi. Ora potevo finalmente rinascere. Partendo da una certezza: nessuno mi aveva abbandonato, io sola avevo deciso di scappare. L’amore che mi era stato negato, me l’ero negato da sola.

 

Finalmente… io!

Avendo fatto pace con le mie radici, e faticosamente ricucito i rapporti con la mia famiglia, lo stesso feci con il mio corpo. Oggi ho ritrovato la mia linea, e sebbene le mie gambe siano ancora pienotte, sono però molto più toniche e in salute di prima, grazie ai massaggi, alla ginnastica, e agli integratori a base di antiossidanti e di cui non posso più fare a meno.

 

Se mi guardo indietro, oggi che sono una donna realizzata e una pittrice di successo, posso dire che aver avuto il coraggio di guardarmi dentro è stata l’avventura più grande e difficile di tutta la mia vita. Ma quello che ho trovato… è un mondo di colori! Che ora metto sulle mie tele.

 

Erika solare e allegra, Erika che ama la vita. Erika che non è più sola.

 

Leggi le altre storie di #ContaSulleTueGambe

Come prevenire le vene varicose

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Le varici sono conseguenza di un disturbo circolatorio, l’insufficienza venosa. Prevenirle si può, a patto di curare le gambe fin da giovani.

Le vene varicose, o varici, rappresentano uno spauracchio per molte donne soprattutto per il danno estetico. In effetti scoprire sulle gambe le prime avvisaglie di varici può mettere in allarme, facendo prefigurare un futuro prossimo in cui indossare una gonna corta non sarà più possibile. Ma le cose stanno davvero così? La risposta è no, anche se, naturalmente, dipende dai casi. La buona notizia è che le vene varicose non sono un problema inevitabile, ma è possibile prevenirle.

 

Cosa sono le vene varicose?

Le varici sono un disturbo angiologico che colpisce soprattutto le vene degli arti inferiori, all’interno delle quali ci sono delle piccole valvole che si aprono per permettere al sangue di risalire verso l’alto, e si chiudono per impedirne la ricaduta. Quando la circolazione è ottimale, le gambe sono leggere, calde, senza traccia di ristagni di sangue o gonfiore.

 

Ma poiché il sistema circolatorio è un meccanismo delicato, basta poco per alterarlo; fattori variegati tra cui l’età, il sesso femminile, la predisposizione familiare ecc., possono contribuire ad indebolire le vene e a rallentare la circolazione nei piedi e nelle gambe. Ed ecco i primi sintomi fastidiosi come prurito e formicolio, crampi e pesantezza, polpacci e caviglie gonfi.

 

Ebbene, in questa fase si può ancora intervenire per impedire che l’insufficienza venosa, ovvero la condizione alla base delle vene varicose, si aggravi tanto da da creare seri problemi, non solo di ordine estetico.

 

Infatti se non si risponde subito a questi segnali di sofferenza dei vasi sanguigni, il rischio è quello di ritrovarsi nel giro di pochi anni con le estremità costantemente gonfie, violacee, pesanti, solcate da antiestetiche vene ingrossate, che appaiono come dei grossi cordoni bluastri sotto pelle. Non proprio un bel vedere, e tanto meno un bel sentire.

 

Le varici sono quindi vene malate, nelle quali il sangue ristagna, facili alle infiammazioni e alle rotture. Vene all’interno delle quali è alto il pericolo di formazione di trombi.

 

Prevenire le vene varicose: l’importanza del fattore tempo

Prevenire le vene varicose è possibile, a patto di curare la propria circolazione periferica fin da giovani, in particolare quando esista una forte componente familiare che aumenta la probabilità di sviluppare insufficienza venosa.

 

Ecco qualche regola generale da seguire per prevenire le vene varicose:

 

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Particolarmente utili per la circolazione, dal cui malfunzionamento derivano le vene varicose,
STASIVEN COMPRESSE e STASIVEN TOP aiutano a contrastare i ristagni nei liquidi nei tessuti e a rimuovere il gonfiore e l’infiammazione. E’ ora di dire basta alle gambe pesanti!

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  • Fare movimento. Se c’è un nemico della circolazione, soprattutto periferica, questa è la sedentarietà. Per chi fa un lavoro sedentario che costringe in una sola posizione per buona parte della giornata, è importante effettuare delle pause ogni due ore per sgranchire le gambe e fare qualche passo
  • Mangiare cibi flebotonici naturali che rinforzino i vasi e migliorino la circolazione, in particolare frutta e verdura e di colore rosso-viola, verde e arancio
  • Bere molta acqua che aiuta i reni a filtrare il sangue e a drenare i fluidi del corpo
  • Mantenere un peso corporeo nella norma. Anche in gravidanza è importante cercare di non ingrassare troppo!
  • Indossare calze e collant a compressione graduata per stimolare la circolazione mentre si cammina
  • Indossare calzature comode con un buon plantare anatomico, meglio ancora se su misura, e un tacco non troppo alto, al fine di migliorare la spinta del tallone verso l’alto che metta in circolo il sangue
  • Sottoporre a frequenti docciature calde e fredde la zona inferiore delle gambe per stimolare la circolazione
  • Effettuare dei cicli di integrazione con integratori alimentari a base di meliloto ricco in cumarina e vitis vinifera abbinati a trattamenti localizzati con prodotti in crema, contenenti rusco, melograno, caffeina e ippocastano (si trovano in farmacia)
  • Evitare il fumo e l’abuso di alcolici che danneggiano le pareti venose rendendole più sottili e permeabili

 

Ai primi segnali di allarme – gambe e piedi che a fine giornata appaiono gonfi, sensazione frequente di intorpidimento, caviglie che tendono a diventare bluastre quando si rimane a lungo seduti ecc. – è bene non prendere sotto gamba la questione, ma adottare le giuste contromisure per evitare l’ingrossamento dei vasi e prevenire la formazione di vene varicose.

 

Leggi tutti i consigli per le tue gambe

Natale a New York, sulle mie gambe!

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Camminare a New York sotto le mille luci del Natale, che sogno! Arianna è riuscita a realizzarlo, preparando le sue gambe con tanta cura. Anche tu, #ContaSulleTueGambe.

Non ci volevo credere finché non ho avuto i biglietti in mano. Finché mio marito Stefano non ha pronunciato quella frase attesa da una vita: “Arianna preparati: per Natale andiamo a New York!”

 

Era il nostro sogno da sempre: una magica, fiabesca, romantica vacanza nella città più natalizia del mondo, a camminare sulla Fifth Avenue mano nella mano, con il fiato che diventa fumo, le vetrine decorate e le mille luci della città che si riflettono sull’asfalto. Del resto… siamo tutti un po’ newyorkesi, sappiamo tutto di questa città favolosa da quando siamo ragazzini, attraverso i film, le immagini televisive, i dischi, i romanzi, persino i racconti di qualche parente emigrato in tempi non troppo lontani. E volare a New York anche solo per qualche giorno, significa poter assaggiare un po’ del suo gusto inconfondibile e sentirci parte di un eccitante microcosmo.

 

Peccato che ci fossero almeno 2 ostacoli al raggiungimento di quel grande obiettivo: i soldi e le mie gambe.

 

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La vita è un lungo viaggio, da affrontare su gambe sicure, che può essere davvero felice solo imparando a prendersi cura di sé. E’ anche a partire dalla fragilità che si può costruire la vera forza. E la storia di Rosa è quella di una donna che ci è riuscita, contando sulle sue gambe e sulla determinazione.

Anche tu #ContaSulleTueGambe. E per amarle e proteggerle dal gonfiore, dalla stanchezza e dalle difficoltà di tutti i giorni, affidati a Stasiven Compresse e Stasiven Top. Stasiven Compresse e Stasiven Top aiutano il benessere delle tue gambe agendo da dentro e da fuori.

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Già, le mie gambe

I newyorkesi sono famosi per essere grandi camminatori. Certo, c’è l’efficientissima metro, ci sono i taxi disponibili giorno e notte (a saperli prendere… al volo!), ci sono anche le macchine a noleggio, ma la verità è che devi scarpinare. Se vuoi girare per Manhattan, o almeno percorrere i 341 ettari del Central Park, o anche solo fare due piroette con i pattini sul Wallman Rink ghiacciato e dar da mangiare agli scoiattoli, devi mettere in conto (e in valigia), due cose: scarpe comode e gambe in forma.

 

E le mie gambe, in forma, da qualche anno non lo erano proprio per niente.

 

Io, che da sempre soffro di insufficienza venosa e che in quel periodo facevo fatica persino fare una passeggiatina a corto raggio… come avrei potuto affrontare il rischio di stasi venosa durante il lungo viaggio aereo, o godermi davvero la mia New York una volta arrivata?

 

Non mi sarei mai perdonata un viaggio goduto solo a metà.

 

Avevo però, dalla mia, un bel po’ di mesi per prepararmi visto che il viaggio era stato programmato con cura e con largo anticipo per usufruire di diversi sconti e trovare la sistemazione migliore al prezzo più vantaggioso, mentre noi, intanto, risparmiavamo anche sul sapone per le mani!

 

Il mio programma intensivo

Così mi sono messa di impegno per riuscire ad arrivare a New York su gambe nuove: più toniche, più forti, più sane! E ce l’ho fatta. Ecco come ci sono riuscita:

• Assunzione di integratori con effetto flebotonico a base di bioflavonidi e vitamine, per rinforzare le vene in modo del tutto naturale e sgonfiare gambe e caviglie migliorando la circolazione;
Dieta mirata per perdere 5 kg di troppo e alleggerire in questo modo anche le gambe. Per tre mesi ho mangiato davvero sano: frutta e verdura, proteine magre (carne bianca, pesce, legumi), poca pasta integrale e tanta, tantissima acqua da bere! Quanti ai dolci… niente dolci: ho resistito per poter arrivare a New York e gustarmi finalmente qualche tipica golosità natalizia, come brownies, muffin e cupcakes, gingerbread cookies, coloratissimi marshmallows da sciogliere nella cioccolata calda…
Tanto moto. Camminate a passo veloce ogni mattina prima di andare al lavoro, stretching per rinforzare i muscoli e stirare i legamenti arrugginiti, bicicletta al posto della macchina e… basta, altrimenti non sarei arrivata viva alla data della partenza;
Massaggi. Linfodrenaggio due volte alla settimana per smaltire i liquidi accumulati tra cosce e caviglie, oltre a massaggi tonificanti per stimolare la microcircolazione;
Shopping… sì, ma mirato: di scarpe con tallone rinforzato per migliorare la spinta plantare e farmi sentir meno la fatica delle camminate su e giù per Manhattan, e di collant a compressione graduata per aiutare il lavoro delle vene e dare alle mie gambe un aspetto più affusolato;
Gel rinfrescanti, astringenti, defaticanti e anti gonfiore. Un toccasana! Ho iniziato a usarli prima della partenza e si sono rivelati miracolosi durante tutto il viaggio. Applicati a fine giornata, dopo la fatica delle scarpinate, su gambe e piedi gonfi e doloranti, mi donavano un sollievo immediato e una sensazione di leggerezza che perdurava fino al mattino dopo, quando li riapplicavo prima di immergermi di nuovo nel fantasmagorico marasma newyorkese e vivere una nuova avventura.

 

Risultato: una vacanza che non scorderemo mai!

Sono stati dieci giorni di puro godimento, in cui non ci siamo fatti mancare nulla di ciò che un italiano innamorato della Grande Mela può sperare di fare e vedere nella città dei suoi sogni, nel momento in cui diventa davvero magica anche per i suoi abitanti: a Natale!

 

Manhattan è un tripudio di luci, colori, eventi, mercatini, mostre e spettacoli di ogni tipo. L’albero decorato e illuminato a Rockefeller Plaza è da lasciare senza fiato, così come lo sono le vetrine delle vie dello shopping – dalla 34ma strada alla Fifth Avenue fino al quartiere glamour di Soho – per non parlare del fascino un po’ retrò del Greenwich Village.

 

E poi i musei, il giro nella pittoresca Little Italy addobbata a festa con tricolori dovunque, la scalata dell’Empire State Building per sentirci protagonisti del nostro “Amore splendido” come Cary Grant e Deborah Kerr, e poi… e poi… Il culmine: una romantica gita notturna in carrozza per Central Park, con la copertina sulle ginocchia, sotto le stelle di New York e il sapore della neve che cominciava a cadere, come un candido dono di Natale solo per noi due.

 

E le gambe? Mi hanno supportata alla grande

Le mie “nuove” gambe, più felici e in forma, mi hanno insegnato che non possono, non devono essere loro a limitare la tua voglia di avventura e frustrare il tuo desiderio di conoscere il mondo. Mi hanno insegnato che curandole quando è tempo, proteggendo le vene, facendo attività fisica regolare e mangiando in modo sano… sarai pronta a partire e inseguire i tuoi sogni, ogni volta che lo vorrai!

 

Guarda la mappa e scopri la New York di Arianna. Totale km percorsi a piedi: oltre 30!

 

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Ricette contro le gambe gonfie: vellutata di rape rosse

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Per te una ricetta dalle proprietà drenanti e un toccasana per la microcircolazione delle gambe. Ottima anche per le fredde sere invernali come comfort food ipocalorico.

I mesi di gennaio e febbraio sono in genere un periodo dedicato alla dieta, per riprendersi dagli eccessi delle festività, disintossicarsi e smaltire qualche chilo di troppo. Se anche tu hai esagerato con i dolci e i cibi grassi ed elaborati, e magari anche con i drink, è probabile che ti ritrovi con le gambe gonfie, una circolazione rallentata e che ti senta una piccola mongolfiera. Se ciò fosse… nessun dramma! Hai tutto il tempo per rimettere le cose a posto, anche grazie ad una spesa intelligente al supermercato, o meglio, al mercato ortofrutticolo! Perché all’interno di una dieta equilibrata, gli amici delle vene e delle gambe sono soprattutto frutta e verdura.

 

Oggi abbiamo una ricetta perfetta da proporti, che potrà darti una mano sia a ridare tono ed elasticità ai vasi e migliorare la circolazione che a drenare i liquidi accumulati sottocute: la vellutata di rape rosse.

 

Perché le rape rosse?

Conosci le umili barbabietole? Le trovi in commercio già lessate e in confezione sottovuoto, se non vuoi prenderti la briga di acquistarle fresche e crude. Si tratta di tuberi, proprio come le patate o le carote, che “escono” nei mesi invernali e sono perfette per arricchire di gusto e colore i tuoi piatti.

 

Ipocaloriche, le rape rosse sono una vera miniera di sostanze preziose per la salute e il benessere, ma te le segnaliamo in particolare per il contenuto in antociani, antiossidanti pigmentati della famiglia del bioflavonoidi, che come forse saprai già sono un toccasana per la microcircolazione, proprio come le vitamine del gruppo B, anch’esse contenute nei tuberi invernali. Le rape rosse contengono anche molti minerali, tra cui il ferro, il sodio, il potassio, il calcio, nonché tantissima acqua, il che le rende un ortaggio con proprietà drenanti (leggi: anticellulite e anti ritenzione idrica).

 

E vogliamo parlare delle fibre? Come sai, sono quelle sostanze non digerite del corpo, ma utili per ripristinare la funzionalità intestinale, caso mai si fosse un po’ inceppata nell’ultimo periodo. Un ultimo buon motivo per ricaricarti (e alleggerirti) con le protagoniste della nostra ricetta del mese: hanno solo 43 calorie per 100 grammi!

 

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Frutta e verdura aiutano a prevenire e combattere i più comuni problemi alle gambe, soprattutto se inserite in una strategia completa contro il gonfiore, che preveda anche uno stile di vita attivo e l’utilizzo di prodotti come STASIVEN COMPRESSE e STASIVEN TOP.

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Vellutata di barbabietole o rape rosse (gluten e lattosio free)

Ingredienti per 4 persone

• 5/6 rape rosse di medie dimensioni
• 3 cucchiai di olio extravergine d’oliva
• 1 cipolla rossa affettata
• 3 spicchi d’aglio privati del germoglio
• 2 tazze di bordo vegetale
• 1 tazza di latte di riso non zuccherato
• 4 noci
• Sale, pepe e curcuma quanto basta

 

Preparazione

In un tegame dai bordi alti fai appassire la cipolla e l’aglio nell’olio, poi aggiungi le barbabietole tagliate e dadini, fai insaporire per un minuto e aggiungi il brodo e il latte di riso. Porta a bollore, abbassa la fiamma e copri con un coperchio. Fai cuocere per mezzora-40 minuti se usi le rape crude, altrimenti una decina di minuti o anche meno se utilizzi quelle precotte. Ad ogni modo, dovranno risultare tenere. A fine cottura aggiusta di sale, pepe e un pizzico di curcuma, togli il tegame dal fuoco, aggiungi le noci spezzettate e frulla tutto. Puoi consumare questa squisita vellutata dal colore profondo delle ciliegie e dal sapore dolce e delicato delle barbabietole, sia bella calda e fumante che tiepida. Sarà comunque una scoperta! Accompagnata da crostini integrali tostati, questa ricetta veg sarà un perfetto primo piatto.

 

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Ricette contro le gambe gonfie: pasta integrale con broccoli e pinoli

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Per te un primo piatto sostanzioso, a base di ingredienti sazianti, ricchi di antiossidanti e che stimolano una microcircolazione rallentata.

Febbraio è il mese del Carnevale, ma anche il periodo più freddo dell’anno. Per questa ragione tendiamo ad eccedere con gli intingoli, in particolare con le golose fritture della tradizione carnevalesca, e in generale con tutto ciò che ci faccia sentire caldi e appagati. Peccato che questo non giovi alle vene, e non aiuti a smaltire i chili di troppo né a ridurre i pannicoli di cellulite e a sgonfiare le gambe!

 

Come trovare un buon compromesso? Ebbene, la soluzione è, in realtà, decisamente a portata di mano: basta combinare tra di loro ingredienti sani ma sazianti, saporiti, che appaghino il palato e al contempo stimolino la microcircolazione e aiutino a perdere peso. Facile, no? Sì, più di quanto pensi.

 

La ricetta del mese va in questa direzione, perché sfrutta la virtù benefiche dei broccoli, deliziosi ortaggi di stagione, con quelle dei cereali integrali e della frutta secca.

 

Perché i broccoli, i pinoli e la pasta integrale?

I broccoli sono un ortaggio invernale a dir poco meraviglioso, non solo perché sono gustosi e si prestano a tante ottime ricette, ma perché sono una miniera di sostanze altamente benefiche per la salute. Te li vogliamo consigliare soprattutto per il loro contenuto in vitamina C, uno dei più potenti antiossidanti che esistano, nonché preziosa per mantenere elastiche e sane le vene. Per preservare la vitamina C, però, devi fare attenzione a non cuocere troppo a lungo i broccoli, e soprattutto a temperature troppo elevate, perché il calore degrada questa sostanza. Ricorda: dovranno mantenersi croccanti e di un bel verde brillante, perciò ti consigliamo la cottura “dolce” al vapore oppure, se li preferisci in padella, ti raccomandiamo di farli saltare giusto per qualche minuto.

 

Un altro motivo per fare il pieno di questi ortaggi quando sono di stagione è che sono ricchi di fibre (che fanno bene al tuo intestino e ti aiutano a dimagrire) e svolgono azione drenante e disintossicante, il che li rende particolarmente indicati per chi soffre di gonfiore alle gambe e cellulite.

 

Veniamo ai pinoli, un frutto secco che ha molte virtù! Ad esempio è una fonte di vitamina K, che riduce il rischio di formazione di trombi, un’insidia per chi soffre di cattiva circolazione periferica con tendenza alla stasi venosa. I pinoli sono un concentrato di proteine e antiossidanti, fanno bene al sistema cardiovascolare e, sebbene ricchi di grassi (per questo ti consigliamo di non esagerare con le quantità), tengono sotto controllo il colesterolo. Insomma, migliorano la tua circolazione in toto, non solo quella delle gambe!

 

Ti chiederai, infine, perché proprio la pasta integrale. Per due motivi: i cereali integrali, a parità di calorie, hanno più fibre e proteine, che le rendono meno “zuccherine” e quindi meno ingrassanti delle farine bianche, e perché ti saziano di più, per più tempo. C’è anche un terzo motivo: la pasta integrale con le verdure è squisita. Una volta provata, non potrai più farne a meno!

 

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Pasta integrale con broccoli e pinoli (a modo nostro)

Ingredienti per 4 persone

• 350 g di pasta corta integrale (scegli un formato che accolga bene il condimento, come fusilli, mezze penne, o le classiche orecchiette pugliesi)
• 3-4 cucchiai di olio extravergine d’oliva
• 2-3 spicchi di aglio privati del germoglio interno
• Una manciata di pinoli a testa (non troppi)
• 2-3 broccoli piccoli o un broccolo grande (conta almeno 3-4 cimette a testa)
• Sale e pepe quando basta

 

Preparazione

Fai cuocere i broccoli a vapore per 10-15 minuti e tieni da parte l’acqua che hai usato per lessarli. In una ampia padella antiaderente fai scaldare l’olio e soffriggi leggermente l’aglio, senza farlo bruciare, poi aggiungi i broccoli lessati e falli saltare per qualche minuto aggiungendo i pinoli, quindi spegni e chiudi con un coperchio. Porta a bollore l’acqua salata, usando anche quella della cottura dei broccoli, e butta la pasta. Quando sarà cotta ma piuttosto al dente, versala nel tegame con il condimento non prima di aver riacceso il fornello, con un po’ di acqua di cottura che aiuterà ad amalgamare il tutto e a renderlo cremoso. Fai saltare per un minuto, aggiusta di sale e di pepe e servi subito! Se l’aglio ti infastidisce puoi toglierlo dopo averlo fatto saltare con l’olio.

 

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Ricette contro le gambe gonfie: risotto agli asparagi e zafferano

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Marzo, tempo di asparagi: amici del fegato, della microcircolazione e delle vene, e di conseguenza amici delle gambe e alleati della linea.

A marzo cominciamo a sentire profumo di primavera! Sebbene spesso ancora freddo, il terzo mese dell’anno saluta l’inverno e dà il benvenuto a giornate più lunghe e luminose e ad un sole più caldo. Insomma, marzo ci fa sognare! E’ già tempo di grandi pulizie, discorso che vale per la nostra casa, per il nostro giardino e… per il nostro corpo!

 

Infatti questo è il periodo dell’anno perfetto per una bella dieta disintossicante e depurativa, per stimolare il fegato a liberarsi delle tossine accumulate nei mesi freddi e per accelerare il metabolismo in previsione della bella stagione.

 

Anche tu vuoi ritrovare la forma prima dell’estate, in vista della prova costume, giusto? Per questo la ricetta del mese punta su un ingrediente veg amico del fegato, della microcircolazione e delle vene, e di conseguenza amico delle gambe e alleato della linea!

 

Stiamo parlando dei meravigliosi asparagi, perfetti per un primo piatto gustoso e fresco, nonché facilissimo da preparare. Pronti, partenza, via!

 

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Un’alimentazione ricca di cibi antiossidanti e stimolanti della microcircolazione, un po’ di attività fisica e l’utilizzo di prodotti come STASIVEN COMPRESSE e STASIVEN TOP che aiutano a ridurre il gonfiore e contrastare il ristagno dei liquidi: ecco la tua strategia per arrivare all’estate con gambe leggere e scattanti.

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Risotto agli asparagi e zafferano

Ingredienti per 4 persone

  • 400 g di asparagi selvatici
  • 300 g di riso per risotto (Carnaroli, Arborio o Vialone nano)
  • 4-5 cucchiai di olio extravergine d’oliva
  • 1 litro di brodo vegetale
  • 1 bicchiere di vino bianco secco o spumante brut
  • 40 g di formaggio tipo grana o, come alternativa veg, di lievito alimentare in scaglie
  • 2-3 spicchi di aglio
  • 1 limone non trattato
  • Una bustina di zafferano in pistilli

 

Preparazione

Tosta il riso e l’aglio scamiciato in una padella dal fondo in acciaio per pochi minuti con un cucchiaio di olio, quindi aggiungi il vino, fai sfumare, elimina l’aglio e versa due mestoli di brodo caldo. Mescola con un cucchiaio in legno, porta a bollore e unisci gli asparagi finemente affettati, ad eccezione delle punte, che dovranno essere un pochino più lunghe rispetto al corpo dell’ortaggio. Procedi con la cottura aggiungendo il brodo caldo e mescolando di tanto in tanto. Unisci lo zafferano più o meno a metà cottura, lasciando che sprigioni tutti i suoi profumi e i suoi pigmenti con il calore. Quando il risotto sarà cotto, ma ancora bene al dente, manteca con un condimento fatto con il grana grattugiato o il lievito in scaglie, il succo di limone e il restante olio. Mescola in modo che il tuo risotto risulti cremoso e “all’onda”, aggiusta di sale e spegni subito. Servi cospargendo i piatti con qualche petalo di buccia di limone.

 

Perché gli asparagi e lo zafferano?

Sicuramente avrai sentito parlare delle mille virtù benefiche degli asparagi, verdura primaverile molto indicata a chi è a dieta per il minimo apporto calorico (appena 20 calorie per etto). Come tutti gli ortaggi amari, anche l’asparago ha un effetto stimolante sul fegato, di cui migliora la funzionalità. Se fumi o tendi a bere troppo, mangiare asparagi ti aiuta a smaltire gli eccessi. Ma un buon piatto a base di asparagi non è utile solo alla funzionalità epatica. Se tendi alla cattiva circolazione venosa, hai la pelle a buccia d’arancia e gambe e caviglie spesso gonfie, ecco che ti viene in aiuto la rutina, un antiossidante della famiglia dei bioflavonoidi presente appunto nell’ortaggio del mese, che ha un forte potere anticoagulante, rinforzante dei vasi sanguigni e stimolante della microcircolazione. Altri motivi per fare il pieno di asparagi quando è stagione?

 

Eccone almeno cinque:

  • Gli asparagi sono diuretici e rinforzano le vie urinarie
  • Sgonfiano la pancia perché sono ricchi di fibre
  • Aiutano a ridurre il gonfiore in fase premestruale
  • Fanno bene alla vista e contribuiscono a mantenere nella norma i livelli del colesterolo
  • Sono una fonte di acido folico, sostanza indispensabile per la tua fertilità

 

Dal momento che a marzo è facile trovare gli asparagi selvatici, ti consigliamo di usarli per il tuo risotto, perché hanno un gusto più deciso, ma se preferisci quelli coltivati, troverai freschi anche quelli, in tutte le diverse varietà disponibili.

 

E lo zafferano? Anche questa preziosa spezia dal caratteristico color giallo carico è un alleato prezioso della tua salute, perché ricco di sostanze che fanno bene alla digestione, migliorandola, all’umore, sollevandolo, e alla tua bellezza, perché contrastano l’invecchiamento. Cosa volere di più?

 

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Ricette contro le gambe gonfie: smoothie fragole e kiwi

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Aprile e maggio sono i mesi delle fragole, frutti rossi che ricordano momenti romantici e di passione, ma anche ricchi di sostanze benefiche per la salute, in particolare delle gambe.

Aprile e maggio: sono questi i mesi in cui il caldo inizia ad accarezzare la nostra pelle con dolcezza, senza dare troppo fastidio. E’ dunque il tempo di fare i conti con l’armadio e il cambio stagione, con la linea (ci andrà ancora bene quel vestitino della scorsa estate?) e soprattutto con le gambe, che finalmente possono scoprirsi e dire addio alle calze. Purtroppo però questo periodo dalle temperature miti può avere anche degli “effetti collaterali”, specie per chi soffre di ritenzione idrica, gambe e caviglie gonfie, capillari o di vera e propria insufficienza venosa.

 

Niente paura però: dall’alimentazione corretta possiamo trarre numerosi benefici, non solo per combattere quella fastidiosa stanchezza tipica del cambio di stagione, ma anche per ridare slancio e vitalità alle gambe.

 

Ecco allora una ricetta fresca e gustosa, con due frutti di stagione: lo smoothie fragole e kiwi, un concentrato di vitamina C energizzante, drenante e stimolante della microcircolazione.

 

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Smoothie fragole e kiwi

Ingredienti per una porzione/tazza

  • 2 kiwi maturi
  • Mezza tazzadi fragole fresche
  • 1 vasetto di yogurt magro (o, in versione veg, alla soia)

 

Preparazione

Sbuccia i kiwi, lava le fragole e spezzettale grossolanamente, poi inserisci la frutta nel frullatore insieme allo yogurt e avvia il programma fino al raggiungimento della densità preferita, solitamente liscia ed omogenea. Gustalo o servilo subito! Per gustare lo smoothie fragole e kiwi fresco, puoi mettere in frigo la frutta per circa 30 minuti prima di procedere alla preparazione, oppure, una volta realizzato, lasciare il composto nel frigorifero per altrettanto tempo, avendo cura di girare il tutto con un cucchiaio prima di bere.

 

Possibili varianti della ricetta

Agli ingredienti base puoi aggiungere altri alimenti, come mezza banana e un cucchiaio di semi di chia, tutti preziosi amici delle gambe e dell’organismo in generale. Se proprio non vuoi realizzare uno smoothie con lo yogurt puoi optare per una centrifuga di fragole e kiwi o un frullato, magari con l’aggiunta di ghiaccio o di un sorbetto.

 

Perché lo smoothie fragole e kiwi può dirsi amico delle gambe?

Gambe gonfie, ritenzione idrica, varici, capillari fragili e cellulite sono spesso sintomi di cattiva alimentazione ma anche di un disturbo della circolazione venosa periferica. Alcuni fattori non sono modificabili, come ad esempio la predisposizione genetica, ma agire con una strategia dietetica atta a prevenire e contrastare tali problematiche è possibile, assumendo alimenti ricchi di bioflavonoidi e Vitamina C.

 

I bioflavonoidi sono sostanze tipiche di alimenti dal colore rosso-viola come appunto le fragole (ma anche il ribes, i mirtilli, uva rossa, cavolo viola, agrumi ecc.) e sono ottimi per rafforzare e mantenere sani i vasi sanguigni e più in generale il sistema circolatorio.

 

La vitamina C è invece un potente antinfiammatorio ed antiossidante, di cui per l’appunto sono ricchissimi i kiwi (più delle arance): rafforzano le pareti dei vasi, favorendone una migliore elasticità e di fatto migliorando la circolazione sanguigna. Pensa che per assumere la quantità raccomandata di vitamina C basta mangiare 2 kiwi maturi al giorno, proprio quelli che metti in questo delizioso smoothie, il cui abbinamento con le fragole ne rafforza le potenzialità benefiche all’ennesima potenza, oltre che il gusto.

 

Le fragole sono rinfrescanti, dissetanti, depurative, diuretiche (e dunque drenanti per le gambe e le caviglie gonfie), sazianti e con poche calorie. Anche i kiwi sono un toccasana per la salute: il loro consumo quotidiano, grazie alla Vitamina C e alle altre sostanze nutritive che contengono, protegge e rafforza i vasi sanguigni prevenendo e tenendo a bada la comparsa di capillari e varici, apporta molte fibre che aiutano a combattere la stitichezza e ad aumentare il senso di sazietà, e contribuisce a mantenere stabile la pressione sanguigna.

 

Lo smoothie fragole e kiwi può essere assaporato in qualunque momento della giornata: a colazione, a merenda, per uno spuntino. Una porzione giornaliera basta per donare alle gambe una piacevole sensazione di benessere e mantenerla a lungo. Come sempre in tutte le cose, esagerare nelle quantità non è mai opportuno, specie se si vuole mantenere la linea; tranne nei casi di un’allergia a questi frutti, non vi sono controindicazioni particolari, ma vanno sempre inseriti in un regime di dieta equilibrata e stile di vita ad hoc: abbasso la pigrizia: è primavera!

 

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Ricette contro le gambe gonfie: insalata di fave e pomodorini

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Scampagnate e giornate al mare, a maggio il must dello stare in compagnia è legato alle fave, legumi ricchi di proteine, carboidrati e vitamine nonché amici delle gambe. Ecco perché.

Gambe gonfie e pesanti che peggiorano con il caldo? Capillari rotti? Ritenzione idrica e cellulite? La prova costume si fa difficile, a prescindere dal peso corporeo e dalla taglia. Potrebbe trattarsi di cattiva circolazione, un problema abbastanza comune che nasce da un mix tra predisposizione genetica e stile di vita.

 

Ma se per quanto che riguarda il DNA non si può fare nulla, una dieta sana e un’adeguata attività sportiva, anche soft, purché costante, possono certamente aiutare. Le gambe gonfie e pesanti e tutti gli altri disturbi del microcircolo possono essere tenuti a bada anche a tavola, con alimenti ricchi di sostanze nutrienti protettive delle vene e del flusso sanguigno. Una ricetta ad hoc è l’insalata di fave e pomodorini, fresca di stagione, originale, ricca di gusto e soprattutto amica delle gambe perché abbina le proprietà flebotoniche e antiossidanti di entrambi gli ingredienti. Ecco come prepararla.

 

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Insalata di fave e pomodorini

Ingredienti per 2 persone

  • 500 grammi di fave fresche
  • 5-8 pomodorini (a seconda della grandezza)
  • 1 spicchio di aglio
  • 1 limone da spremere
  • Sale quanto basta
  • 3 cucchiai di olio extravergine di oliva

 

Preparazione

Acquista possibilmente fave fresche, riconoscibili dai baccelli robusti e croccanti: se la fava risulta morbida e con sacche d’aria interne è probabile che sia stata raccolta da molto tempo e i suoi frutti possono aver assunto un sapore più amarognolo, anche se non hanno perso le loro proprietà nutritive.

 

Rimuovi le fave dai baccelli e sgusciale: questa purtroppo è la fase più spiacevole perché richiede del tempo. Per velocizzare il compito puoi mettere le fave a sbollentare per circa 90 secondi in acqua calda e poi fermarne la cottura scolandole e immergendole in acqua fredda: la buccia si toglierà più facilmente, basterà spremerle con delicatezza. Attenzione però a non cuocerle più a lungo perché le vitamine in esse contenute alle alte temperature si deteriorano.

 

Lava e taglia a pezzettini i pomodorini (in 2 o 4 parti, a seconda della grandezza). Unisci i due ingredienti in una ciotola e condisci con il succo di limone, l’olio e il sale. Lascia riposare per qualche minuto e servi in tavola. Per rendere l’insalata più ricca puoi aggiungere anche cetrioli, prezzemolo e come spezie il cumino. Se si vuoi fare un piatto unico e più colorato, aggiungi dei dadini di formaggio fresco.

 

Perché le fave fanno bene alle gambe?

Le fave sono ricche di vitamina C, fibre, proteine prive di grassi e numerosi sali minerali come il potassio, tutte sostanze naturali in grado di combattere i disturbi del microcircolo e dunque aiutare a prevenire i suoi spiacevoli effetti, quali le gambe gonfie e la fragilità capillare.

 

Nello specifico, la vitamina C è un potente antiossidante e antinfiammatorio utile a rinforzare i vasi sanguigni aumentandone la permeabilità ed elasticità: migliora la circolazione impedendo così al sangue di ristagnare e prevenendo la formazione di vene varicose.

 

Il potassio è indispensabile per un’efficace contrazione dei muscoli e agisce in modo benefico, nelle giuste quantità, nei confronti di tutto l’apparato cardiocircolatorio. Anche il tono muscolare delle gambe trae beneficio dall’azione di questo minerale, favorendo un minore senso di pesantezza.

 

Essendo ricche di fibre, poche calorie e pressoché a zero grassi, le fave sono anche utili in una dieta ipocalorica, perfetta per combattere il peso in eccesso, nemico della salute e del benessere della circolazione sanguigna a livello degli arti inferiori.

 

Perché consumare pomodori per il benessere delle gambe?

I pomodori contengono molta vitamina C, proprio come le fave, ma sono anche ricchi di bioflavonoidi (sostanze che gli conferiscono anche il colore rosso e presenti in mirtilli, uva rossa, ribes, fragole ecc.) efficaci per il tono e l’elasticità di vasi sanguigni e capillari. Vitamina C e bioflavonoidi in questo frutto della terra agiscono dunque in una potente sinergia e, insieme alle fave, diventano dei super amici delle gambe. Nella pratica, una volta assunti con l’alimentazione, combattono i radicali liberi responsabili dei processi di infiammazione, e dunque aiutano a mantenere in salute l’apparato cardiocircolatorio e tutto l’organismo.

 

I pomodori contengono numerose altre sostanze, come ad esempio i carotenoidi precursori della vitamina A, anch’essa protettiva delle vene, e il potassio che contribuisce a tenere a bada la pressione arteriosa, a dilatare i vasi sanguigni e a mantenere una buona capacità di contrazione muscolare. Riguardo a quest’ultimo punto, non a caso una carenza di potassio può dare origine a dolori e crampi alle gambe.

 

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